Si dice Firenze e si pensa subito ad una bella bistecca al sangue. Magari con un calice di vino rosso.
Oggi vi vogliamo consigliare altri 5 prodotti che sono tipici del territorio fiorentino.
Forse meno conosciuti ma non per questo di minor pregio.
Un altro "classico" della città del Giglio: la trippa (e il lampredotto).
Chi non si lascia impressionare dalla materia prima e dalla "storia" di questa carne, scoprirà una vera prelibatezza culinaria: un piatto tradizionale che oggi potrebbe essere definito come "street food". La trippa (derivata dalla lavorazione dello stomaco bovino) viene preparata di solito con il pomodoro, mentre il lampredotto lo si trova spesso nei panini e con le bietole "in zimino".
La Toscana, si sa, è conosciuta anche per i formaggi. Come non citare quindi il marzolino di Lucardo? Questo prodotto vanta origini antichissime; la sua produzione si è interrotta nel tempo e recentemente è stata riattivata. Un tempo la sua manifattura era operata esclusivamente dalle donne, che la consideravano come in conto di dote per facilitare l'accasamento. La produzione di questo pecorino era molto affermata nell'area fra Castelfiorentino e Lucardo.
A parlare invece della celebre cipolla di Certaldo è lo stesso Giovanni Boccaccio nel suo Decameron VI, 10 - composto tra il 1394 ed il 1351. La figura della cipolla compare già nell'antico stemma di Certaldo del XII secolo, quando il paese era feudo dei conti Alberti. La cipolla troneggiava sul campo bianco dello scudo bipartito, probabilmente ispirato alla diffusa coltivazione della cipolla nel territorio.
Può sembrare strano, ma il terriorio fiorentino, già dal Medioevo, era molto conosciuto anche per la commercializzazione dello zafferano, denominato "zima di Firenze" e apprezzato a livello internazionale. Veniva utilizzato sia come valore di scambio di merci che come spezia per la preparazione di piatti e pietanze prelibate.
Il cavolo nero è uno degli ortaggi simbolo della Toscana e di Firenze in particolare. Gli chef locali, infatti, adorano utilizzarlo per preparare i piatti tipici della tradizione, come ad esempio la ribollita, ma anche per realizzare specialità più moderne, in zuppe, contorni o farinate originali.