Quando l’autunno colora i boschi e l’aria si riempie di profumi di terra e castagne, in Toscana prende vita un rito antico: la raccolta dei funghi.
Dai castagneti della Garfagnana alle faggete del Casentino, fino alle pendici del Monte Amiata, il sottobosco toscano offre un habitat ideale per porcini, ovoli e molte altre specie, protagoniste della cucina di stagione.
Prima di partire è importante conoscere le regole valide sia per residenti che per turisti. Chi non è residente in Toscana deve versare un piccolo contributo alla Regione:
Il pagamento va intestato a Regione Toscana, indicando nella causale “Raccolta funghi” e il periodo di validità.
Durante la raccolta occorre portare con sé il permesso e un documento d’identità. Si possono raccogliere fino a 3 kg di funghi al giorno per persona, solo nelle ore di luce, evitando strumenti che danneggiano il terreno e utilizzando cestini rigidi e aerati, che permettano la diffusione delle spore.
La prudenza è fondamentale: se non si è sicuri della commestibilità, è possibile rivolgersi gratuitamente ai servizi micologici delle ASL locali, che offrono consulenze per il riconoscimento dei funghi.
In molte aree della Toscana la raccolta è molto più di una semplice attività: è un momento di condivisione e cultura, celebrato con sagre, passeggiate e piatti che raccontano il profondo legame tra uomo e natura.
Rispettare il bosco e i suoi ritmi significa custodire un patrimonio ambientale e gastronomico che rende l’autunno toscano un’esperienza autentica e irripetibile.
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