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I Caffè storici di Firenze

Gli eleganti luoghi di ritrovo dei grandi intellettuali del Novecento

I caffè storici fiorentini costituiscono una delle pagine più interessanti e originali della storia della città. Ai tavolini di questi eleganti caffè erano soliti riunirsi i grandi intellettuali italiani del Novecento, per condividere momenti di ispirazione, di discussione, di polemica politica e culturale. Movimenti artistici e note riviste letterarie hanno visto la luce tra un caffè e un giornale, tra un bancone e una tazzina di caffè.
 
Accanto a questi in città si trovano anche altri locali che hanno attraversato i secoli, arrivando fino ai giorni nostri carichi della loro storia e tradizione.
Indice
  • 1.
    Caffè Bianchi
  • 2.
    Caffè Concerto Paszkowski
  • 3.
    Caffè Gilli
  • 4.
    Le Giubbe Rosse
  • 5.
    Procacci
  • 6.
    Rivoire
  • 7.
    Robiglio
  • 8.
    Vivoli Piero Il Gelato

Caffè Bianchi

Questo storico locale fu aperto da Pasquale Bianchi nel 1920, come appalto (tabacchi, drogheria, coloniali e caffè), al n. 8/r di Piazza S. Felice, ed è una delle tabaccherie più vecchie di Firenze. Nel 1929 il figlio Bruno trasferì il locale a pochi metri di distanza, al n. 5/r, affiancando la vendita di pasticceria e vini. Nel locale funzionava anche una piccola torrefazione di caffè che inondava di aroma tutto il quartiere. Dopo Luciano, figlio di Bruno, è oggi Jacopo Bianchi a gestire il locale del trisnonno. Nel 1996 il Caffè è stato ristrutturato, mantenendo gli arredi e lo stile originale, il bancone in marmo rosa e le vetrine in ferro battuto. 

Caffè Bianchi
Piazza San Felice, 5/r

Caffè Concerto Paszkowski

Caffè Concerto Paszkowski, Firenze
Caffè Concerto Paszkowski, Firenze - Credit: Caffè Concerto Paszkowski

Nato nel 1846 come Caffè Centrale, nel 1904 passò alla famiglia polacca Paskowski che ne fece inizialmente una birreria in stile viennese. Nei primi decenni del 1900 fu protagonista della scena culturale della città, luogo d’incontro dei letterati e artisti che ruotavano intorno alle riviste La Voce, Lacerba e Il Selvaggio. Nel 1947, dopo la guerra, fu rimodernato e tornò nuovamente ad essere punto di ritrovo per poeti e intellettuali. Le belle sale, in stile primo Novecento, ospitano anche convegni e sfilate di moda. Nel 1991 il locale è stato dichiarato Monumento Nazionale.

Caffè Concerto Paszkowski
Piazza d. Repubblica, 31-35/r

Caffè Gilli

Caffè Gilli, Firenze
Caffè Gilli, Firenze - Credit: Caffe Gilli - Pagina FB

Un altro degli esercizi storici affacciati su Piazza della Repubblica. Nel 1733 la famiglia svizzera Gilli aprì in via Calzaiuoli la confetteria/pasticceria "La Bottega Dei Pani Dolci". In seguito alla creazione di Piazza Vittorio Emanuele, alla fine dell'Ottocento, il locale venne sposato in via degli Speziali, di fronte al Trianon, celebre caffè-chantant. Nel 1890 il locale passò ai Frizzoni, altra famiglia elvetica. Negli anni ‘20 Gilli si trasferì nella sede attuale, diventando uno dei caffè letterari più in voga, frequentato da artisti e intellettuali dell’epoca, in particolare appartenenti al movimento futurista. Gli eleganti interni e gli arredi, perfettamente conservati, risalgono proprio a quegli anni e sono l’unico esempio di caffetteria Belle-Époque rimasta in città. Di particolare interesse il bancone principale ornato di bronzi di intonazione neo-classica, realizzato nella famosa bottega dei Coppedè, e i quattro plafonds sul soffitto, ritratti in cornici di stucco opera di Ezio Giovannozzi.

Caffè Gilli
Piazza della Repubblica, 36-39/r

Le Giubbe Rosse

Forse il più famoso e vivace fra i caffè letterari fiorentini. Venne fondato nel 1897 come "birreria Reininghaus", da due fratelli di origine tedesca; il nome "Le Giubbe Rosse" arrivò in una fase successiva e ricorda le divise indossate dai camerieri, ispirate alla moda viennese del tempo. La sua notorietà è legata principalmente al movimento futurista, del quale divenne la "casa": qui si riunivano i principali esponenti, qui avvenivano le discussioni più accese, qui ebbe luogo la celebre rissa tra i futuristi milanesi di Marinetti e gli artisti fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce, sulla quale Ardengo Soffici pubblicò un articolo che attaccava i rivali. La sua rilevanza continuò anche negli anni successivi, fino alla Seconda Guerra Mondiale, come luogo di ritrovo di Eugenio Montale e dei rappresentanti dell'Ermetismo, oltre che di giovani pittori fiorentini seguaci di Ottone Rosai e Primo Conti.

Attualmente è chiuso per lavori di ristrutturazione.

Le Giubbe Rosse 
Piazza della Repubblica 13-14/r

Procacci

Procacci, Firenze
Procacci, Firenze - Credit: Procacci - Pagina FB

"I panini tartufati di Procacci" sono un'istituzione a Firenze. Il merito è di questo piccolo locale aperto nel 1885 da Leopoldo Procacci, nella centralissima ed elegante Via de' Tornabuoni, e premiato con lo Stemma Reale da Re Vittorio Emanuele III nel 1925. Il pavimento in Palladiana, il bancone in stile Liberty e le boiserie sono quelli originali del 1910. Dal 1998 è di proprietà dei Marchesi Antinori.

Procacci
Via de Tornabuoni 64/r

Rivoire

Caffè Rivoire a Firenze
Caffè Rivoire a Firenze - Credit: Caffè Rivoire

Nel 1872 Enrico Rivoire, torinese e fornitore ufficiale di cioccolato della famiglia reale, aprì questo locale come "fabbrica di cioccolata a vapore". Qui i fiorentini impararono a gustare i cioccolatini e la cioccolata in tazza tipici della tradizione savoiarda. Il locale divenne rapidamente famoso, grazie anche alla splendida posizione che occupa ancora oggi, con vista su Palazzo Vecchio. Nel 1977 i Rivoire passarono la mano ai fratelli Bardelli, che mantengono tutte le caratteristiche artigianali della produzione: dalla tostatura del cacao alla confezione dei prodotti. All'interno l'ambiente ha conservato lo stile dei primi del Novecento.

Rivoire
Piazza della Signoria, 5/r

Robiglio

Il piemontese cav. Pietro Robiglio, dopo esperienze di fornaio e pasticcere a Milano e Verona, nel 1928 aprì a Firenze la sua prima bottega, creandosi in poco tempo una raffinata e affezionata clientela. Il figlio Pier Luigi, pur dotato di piglio imprenditoriale, mantenne l’originale impronta artigianale nella lavorazione dei prodotti ed Edoardo, suo figlio, continua nel solco della tradizione. Oggi Robiglio è una moderna pasticceria dove, tuttavia, si possono apprezzare anche le specialità di una volta: la Torta Campagnola, il Fruttodoro o le Gallette al latte. Parte degli arredi del locale, danneggiati dall’alluvione del 1966, sono stati ricostruiti sugli originali. 

Robiglio
Via dei Servi 112/r
Altre sedi: Via Tosinghi e in Viale S. Lavagnini

Vivoli Piero Il Gelato

Nel 1929, nel popolare quartire di Santa Croce, Serafino Vivoli aprì la Latteria Vivoli, che ben presto divenne un gradevole punto di ritrovo per i fiorentini, che venivano qui a prendere un caffè e comprare la panna montata la domenica. Affiancatosi il fratello Raffaello, nel 1932 i fratelli Vivoli decisero di cimentarsi nella produzione del gelato. Il ghiaccio naturale proveniva dal Saltino, sopra Vallombrosa, dov’era prodotto in inverno e conservato nelle ghiacciaie fino all’estate; il trasporto in città avveniva di notte, per limitare lo scioglimento. Fu Piero, figlio di Raffaello, che tra gli anni '60 e '70 portò la fama della gelateria all'apice, arrivando a vederla citata sulle guide turistiche quasi come un monumento

Vivoli Piero Il Gelato
Via Isola delle Stinche, 7/r

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