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Filetto (Villafranca in Lunigiana)

Villafranca in Lunigiana

Lungo la via Francigena, tra sapori unici e itinerari naturalistici

Il borgo di Villafranca in Lunigiana è un perfetto diorama della dimensione più concretamente contadina di questa storica regione della Toscana. Il paesaggio è caratterizzato da una vegetazione ricca con castagneti e boschi di querce; frassini, roverelle e lecci si alternano a coltivazioni di cereali e pascoli; mentre i vigneti ricoprono i terrazzamenti più soleggiati.

Villafranca si trova inoltre lungo il percorso della Via Francigena, e sia nel cuore del paese che nelle sue numerose frazioni è possibile ammirare notevoli vestigia dell’importante passato medievale di queste terre.

Cosa vedere a Villafranca in Lunigiana

In posizione strategica e pittoresca, in prossimità del guado del fiume Magra, il centro storico di Villafranca offre come biglietto da visita le rovine del Castello di Malnido. Edificato dai Malaspina a partire dal 1100, la fortezza era un valido presidio lungo la Francigena per il ramo ghibellino dei Malaspina. Oggi ne rimangono resti non privi di fascino. Altre note medievali sono costituite dalla cinta muraria e dalle altre fortificazioni visibili dalla parte opposta del borgo, attigue alla chiesa di San Giovanni.

Di sicuro interesse è il Museo Etnografico della Lunigiana: al suo interno si possono ammirare gli attrezzi agricoli e pastorali, gli strumenti artigianali, e gli oggetti d’uso comune, personale e domestico, nonché quelli magico-protettivi e di devozione provenienti da tutto il territorio della Lunigiana. Particolarmente significativa è la sede del museo, ospitata negli edifici dei mulini trecenteschi della comunità di Villafranca.

In posizione strategica e pittoresca, in prossimità del guado del fiume Magra, il centro storico di Villafranca offre come biglietto da visita le rovine del Castello di Malnido. Edificato dai Malaspina a partire dal 1100, la fortezza era un valido presidio lungo la Francigena per il ramo ghibellino dei Malaspina. Oggi ne rimangono resti non privi di fascino. Altre note medievali sono costituite dalla cinta muraria e dalle altre fortificazioni visibili dalla parte opposta del borgo, attigue alla chiesa di San Giovanni.

Di sicuro interesse è il Museo Etnografico della Lunigiana: al suo interno si possono ammirare gli attrezzi agricoli e pastorali, gli strumenti artigianali, e gli oggetti d’uso comune, personale e domestico, nonché quelli magico-protettivi e di devozione provenienti da tutto il territorio della Lunigiana. Particolarmente significativa è la sede del museo, ospitata negli edifici dei mulini trecenteschi della comunità di Villafranca.

Nei dintorni

Il territorio di Villafranca in Lunigiana è punteggiato di diverse frazioni, tutte dotate di uno spiccato carattere. La più nota è probabilmente Filetto, un borgo medievale che presenta un singolare impianto urbano quadrilatero di fondovalle, caratteristiche proprie dei centri di fondazione. Di probabile origine bizantina, il nucleo originario è costituito da un recinto con quattro torri angolari di pianta circolare, che subì importanti trasformazioni nel XV e XVI secolo con il “raddoppio” del borgo verso est e l’inserimento dell’asse viario all’interno della nuova cinta muraria, in cui vennero aperte le due porte monumentali.

Quello di Villafranca è un territorio particolarmente indicato per gli amanti della natura e del trekking. La frazione di Malgrate, ad esempio, uno dei più antichi borghi di tutta questa parte di Regione, domina l’ingresso della valle del torrente Bagnone, lungo il quale persistono numerosi mulini ad acqua, alcuni dei quali visitabili e tuttora operanti. Sentieri e mulattiere – che solcano con le loro traiettorie tutto il panorama – sono state nel tempo utilizzate per la pastorizia di tipo stagionale, nonché percorse dai tagliatori di boschi, dai carbonai, e dai trafficanti di ogni tipo e genere di merce, al servizio dei pellegrini e di tutti i viandanti che percorrevano la via Francigena.

Il territorio di Villafranca in Lunigiana è punteggiato di diverse frazioni, tutte dotate di uno spiccato carattere. La più nota è probabilmente Filetto, un borgo medievale che presenta un singolare impianto urbano quadrilatero di fondovalle, caratteristiche proprie dei centri di fondazione. Di probabile origine bizantina, il nucleo originario è costituito da un recinto con quattro torri angolari di pianta circolare, che subì importanti trasformazioni nel XV e XVI secolo con il “raddoppio” del borgo verso est e l’inserimento dell’asse viario all’interno della nuova cinta muraria, in cui vennero aperte le due porte monumentali.

Quello di Villafranca è un territorio particolarmente indicato per gli amanti della natura e del trekking. La frazione di Malgrate, ad esempio, uno dei più antichi borghi di tutta questa parte di Regione, domina l’ingresso della valle del torrente Bagnone, lungo il quale persistono numerosi mulini ad acqua, alcuni dei quali visitabili e tuttora operanti. Sentieri e mulattiere – che solcano con le loro traiettorie tutto il panorama – sono state nel tempo utilizzate per la pastorizia di tipo stagionale, nonché percorse dai tagliatori di boschi, dai carbonai, e dai trafficanti di ogni tipo e genere di merce, al servizio dei pellegrini e di tutti i viandanti che percorrevano la via Francigena.

Eventi

Il borgo di Filetto ha riscosso un certo successo per le sue feste estive: sia per le rievocazioni medievali e i mercati dell’antiquariato, che per le mostre e le conferenze sull’arte contemporanea tenute presso lo storico Palazzo Cavalli.

Il borgo di Filetto ha riscosso un certo successo per le sue feste estive: sia per le rievocazioni medievali e i mercati dell’antiquariato, che per le mostre e le conferenze sull’arte contemporanea tenute presso lo storico Palazzo Cavalli.

Piatti e prodotti tipici

Tutta da scoprire, come nel resto della Lunigiana, è la sua cucina. Oltre a tutto il set di cibi tradizionali lunigianesi, qui dominano la tavola i piatti a base di farina di castagne, come la pattona: una torta cotta nei testi di terracotta (o di ghisa), servita con formaggi teneri di latte vaccino; o le lasagne bastarde, costituite da una sfoglia di farina di castagne mista a farina di grano, tagliata a riquadri, cotta in acqua e condita con olio e formaggio o sugo di porri.

Tutta da scoprire, come nel resto della Lunigiana, è la sua cucina. Oltre a tutto il set di cibi tradizionali lunigianesi, qui dominano la tavola i piatti a base di farina di castagne, come la pattona: una torta cotta nei testi di terracotta (o di ghisa), servita con formaggi teneri di latte vaccino; o le lasagne bastarde, costituite da una sfoglia di farina di castagne mista a farina di grano, tagliata a riquadri, cotta in acqua e condita con olio e formaggio o sugo di porri.

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