La Toscana è ricca di eventi folkloristici, derivanti da una lunga tradizione storica. Basti pensare al Palio di Siena, tra i più importanti appuntamenti in Italia; al Balestro del Girifalco di Massa Marittima; alla Giostra del Saracino di Arezzo. Accanto a queste rievocazioni conosciute a livello internazionale, troviamo altre ricorrenze annuali, altrettanto spettacolari e magiche. In Lunigiana, ad esempio, da gennaio a dicembre, vengono organizzati molti falò che testimoniano usanze ancestrali diffuse lungo il fiume Magra. Immense cataste di legno infuocate creano uno scenario unico e i visitatori, trasportati dall’entusiasmo, spesso si concedono un momento di danza e spensieratezza.
Pontremoli, Villafranca, Filattiera e non solo: ecco i borghi da visitare per assistere ai falò della Lunigiana!
Gennaio a Pontremoli è il mese dei falò! In 31 giorni si potrebbe assistere a ben tre falò. Si inizia con quello di Sant’Ilario il 13 gennaio nei pressi dell’omonima chiesa situata a poca distanza dal Castello del Piagnaro. Si continua con il falò di San Nicolò il 17 gennaio sul fiume Magra; mentre quello di San Geminiano si celebra l’ultimo giorno del mese sul fiume Verde presso il ponte della Cresa.
Sempre a gennaio, il 16, a Filattiera si svolge il rito del falò di Sant’Antonio, nato per proteggere gli animali. Come da tradizione, viene premiato il falò con le fiamme più alte.
In onore di Sant’Antonio Abate è il falò di Mulazzo che si svolge a gennaio. In passato, la festa del santo era associata a quella della distribuzione gratuita del pane ai capifamiglia.
Il 5 dicembre, alla vigilia della festa di San Nicolò, si accenda un falò anche a Villafranca in Lunigiana. In un atto religioso e pagano allo stesso tempo, il falò voleva raccogliere gli abitanti del borgo prima del solstizio d’inverno.
Corneda è un piccolo borgo del comune di Tresana. Anche qui si svolge ogni anno a maggio la secolare tradizione del falò, nata per augurare una ricca raccolta di prodotti agricoli.