Fernando Botero è l’artista dell’abbondanza. Figure gonfie dallo sguardo vago, ampie pennellate di colore, sculture voluminose e rotondeggianti. Il suo stile è unico e inconfondibile: le sue opere, così statiche e prosperose, assumono più che un aspetto caricaturale una dimensione di sospensione surreale, con una punta di ironia e la totale assenza di drammaticità. Questa è la sua risposta artistica a una realtà che definisce arida.
A dispetto di una critica spesso ostile, Botero piace molto al pubblico. Comunica qualcosa che agli addetti ai lavori spesso sfugge ma che invece colpisce il cuore delle persone. Scopriamo insieme il suo legame con la Versilia, in particolare con Pietrasanta, luogo tranquillo e ospitale in cui ha soggiornato spesso e a lungo.
Pietrasanta ha una lunga tradizione sia di laboratori di marmo che di fonderie artistiche, e proprio le fonderie erano al centro dell’interesse di Botero. Perciò - dopo aver viaggiato per Madrid, Parigi, Firenze e New York - nel 1983 decide di acquistare una casa a Pietrasanta, scegliendo la bellezza e la quiete che circondano la via che sale fino alla Rocca. L’abitazione dell’artista è facilmente riconoscibile: è quella con il tetto sormontato da un rotondo gallo in bronzo, le cui corte ali si tendono verso l'alba.
Nella cittadina che lo ha incantato, Botero apre anche uno studio: un ampio locale non distante da Piazza Duomo, dove nella bella stagione si ritira a progettare e ad assemblare le sue sculture.
Botero ama vivere a stretto contatto con la gente di Pietrasanta, e la sua arte entra sempre più nel tessuto cittadino: dal 1993 due grandi affreschi intitolati "La porta del Paradiso" e" La porta dell'inferno" attirano lo sguardo dei passanti all’interno della Chiesa della Misericordia, mentre in piazza Matteotti possiamo ammirare il suo opulento "Guerriero" (1992).
Dal 2001 Fernando Botero è cittadino onorario di Pietrasanta, un ritorno alle origini italiane: nel lontano 1780 i suoi antenati, Giuseppe e Paolo Botero, salparono dal porto di Genova alla volta di Medellin, dove poi sarebbe nato l'artista il 19 aprile 1932.
Il 21 ottobre 2007 dal suo studio di Pietrasanta vengono rubate sette delle sue statue di bronzo per un valore di circa 4 milioni di euro. Nel maggio dell'anno successivo tre delle statue vengono ritrovate e i responsabili arrestati.
In occasione del suo ottantesimo compleanno, viene allestita a Pietrasanta la mostra Fernando Botero: disegnatore e scultore (2012), con l'esposizione di 80 opere provenienti dalla sua collezione privata.
Nel 2020 Botero dona un dipinto al Comune di Pietrasanta per beneficenza a favore delle persone in difficoltà per l'epidemia Covid-19.
Oltre a una passeggiata nel centro di Pietrasanta, diventato un museo a cielo aperto chiamato Parco Internazionale della Scultura Contemporanea, è consigliato visitare il Museo dei Bozzetti, in cui sono esposti i modelli in gesso delle opere tuttotondo "Adamo", "Eva" e "Donna con un ombrello".