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Itinerari
Via del Volto Santo

Da Pontremoli a Lucca, 152 chilometri per raggiungere il miracoloso Volto Santo

Il cammino del Volto Santo nasce a Pontremoli, sede delle famose Statue Stele, attraversa la Toscana per circa 150 chilometri, toccando la Lunigiana, la verde Garfagnana e la Media Valle del Serchio.

La meta da raggiungere è la statua lignea del Volto Santo, venerata sin dal medioevo in tutto il mondo e custodita a Lucca nel Duomo di San Martino. Il cammino condivide con la Via Matildica del Volto Santo il tratto che va da Castelnuovo di Garfagnana in poi.

Lunigiana e Garfagnana, impreziosite dalle Alpi Apuane, sono affascinanti terre di confine, note per i castelli e i borghi arroccati, i caratteristici ponti in pietra, le pievi suggestive e una ricchezza naturalistica che offre svariate opportunità escursionistiche.

Il tracciato del Volto Santo segue l'antico sentiero medievale che univa i territori longobardi padani a quelli della Tuscia, portando a evitare i luoghi controllati dai Bizantini. Le radici dell'utilizzo del cammino nel Medioevo sono da ricercare principalmente nello scontro secolare tra Lucca e Pisa.

Volto Santo a Lucca
Volto Santo a Lucca - Credit: Joanbanjo

Come accennato precedentemente, la meta del cammino è il Volto Santo, statua scolpita in legno di noce e alta più di 2 metri, racchiusa in un tempietto di marmo di Carrara nel Duomo di Lucca. La statua, che raffigurerebbe le vere sembianze di Cristo, si è resa protagonista di numerosi miracoli.

1.
Prima tappa
Da Pontremoli a Bagnone

Pontremoli, che rappresenta l’inizio del nostro cammino, ci invita ad ammirare i suoi angoli suggestivi e a immergerci nella storia della Lunigiana. Il Castello del Piagnaro, dove ha sede il Museo delle Statue Stele, domina tutta la città, con un panorama splendido sulla valle. Il museo raccoglie le famose statue in pietra arenaria dalla figura antropomorfa, avvolte nel mistero.

Nella chiesa di San Pietro troverete il labirinto di San Pietro, visitato da centinaia di pellegrini, anche quelli che percorrono la Via Francigena.

Saliamo verso il paese di Arzengio, antica roccaforte bizantina, che ancora oggi mantiene parzialmente la sua struttura antica. Poi raggiungiamo il borgo di Ceretoli, di probabile fondazione longobarda. Dopo poco ci attende la chiesa di Dobbiana, custode di alcune immagini e rappresentazioni del Volto Santo.

Superata Serravalle, la strada sale e ci offre un bel panorama: il fiume Magra si estende davanti a noi, cullato dalla valle. Approdiamo a Rocca Sigillina, feudo malaspiniano dominato dai resti di un castello. Poi siamo a Lusignana, dove il museo della civiltà contadina espone oggetti di una quotidianità perduta. Tra mulattiere, strade sterrate, castagneti scorgiamo un paesaggio costellato di paesini.

Infine Bagnone ci accoglie con la bellezza della parte antica del borgo, le sue chiese e il teatro comunale. 

Pontremoli, che rappresenta l’inizio del nostro cammino, ci invita ad ammirare i suoi angoli suggestivi e a immergerci nella storia della Lunigiana. Il Castello del Piagnaro, dove ha sede il Museo delle Statue Stele, domina tutta la città, con un panorama splendido sulla valle. Il museo raccoglie le famose statue in pietra arenaria dalla figura antropomorfa, avvolte nel mistero.

Nella chiesa di San Pietro troverete il labirinto di San Pietro, visitato da centinaia di pellegrini, anche quelli che percorrono la Via Francigena.

Saliamo verso il paese di Arzengio, antica roccaforte bizantina, che ancora oggi mantiene parzialmente la sua struttura antica. Poi raggiungiamo il borgo di Ceretoli, di probabile fondazione longobarda. Dopo poco ci attende la chiesa di Dobbiana, custode di alcune immagini e rappresentazioni del Volto Santo.

Superata Serravalle, la strada sale e ci offre un bel panorama: il fiume Magra si estende davanti a noi, cullato dalla valle. Approdiamo a Rocca Sigillina, feudo malaspiniano dominato dai resti di un castello. Poi siamo a Lusignana, dove il museo della civiltà contadina espone oggetti di una quotidianità perduta. Tra mulattiere, strade sterrate, castagneti scorgiamo un paesaggio costellato di paesini.

Infine Bagnone ci accoglie con la bellezza della parte antica del borgo, le sue chiese e il teatro comunale. 

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    Lunghezza tappa
    24,7 km
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2.
Seconda tappa
Da Bagnone a Fivizzano

La partenza da Bagnone è suggestiva: scendiamo in una zona molto antica del paese, quella che in passato era la porta di accesso al castello. Il ponte, da cui ammirerete uno splendido panorama, ci conduce nella piazzetta, luogo di incontro di artigiani, mercanti e viandanti. 

Passato Panicale si arriva a Monti, che anticamente custodiva la pieve di Santa Maria di Venelia, quasi completamente ricorstruita. 

Si attraversa il torrente Taverone per giungere a Pontebosio, piccolo feudo dei Malaspina caratterizzato dal grande castello incompleto. Proseguiamo lungo una bellissima mulattiera che si inoltra nel bosco; camminiamo lungo un sentiero ben visibile che ci porta a Olivola, borgo adagiato su una collina di marna.

Arriviamo a Fivizzano, la Firenze di Lunigiana, a lungo possedimento dei Medici. Il Castello della Verrucolaben visibile sulla collina davanti al paese, domina la valle del Rosaro.

La partenza da Bagnone è suggestiva: scendiamo in una zona molto antica del paese, quella che in passato era la porta di accesso al castello. Il ponte, da cui ammirerete uno splendido panorama, ci conduce nella piazzetta, luogo di incontro di artigiani, mercanti e viandanti. 

Passato Panicale si arriva a Monti, che anticamente custodiva la pieve di Santa Maria di Venelia, quasi completamente ricorstruita. 

Si attraversa il torrente Taverone per giungere a Pontebosio, piccolo feudo dei Malaspina caratterizzato dal grande castello incompleto. Proseguiamo lungo una bellissima mulattiera che si inoltra nel bosco; camminiamo lungo un sentiero ben visibile che ci porta a Olivola, borgo adagiato su una collina di marna.

Arriviamo a Fivizzano, la Firenze di Lunigiana, a lungo possedimento dei Medici. Il Castello della Verrucolaben visibile sulla collina davanti al paese, domina la valle del Rosaro.

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    Lunghezza tappa
    29,2 km
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3.
Terza tappa
Da Fivizzano ad Argegna

Si parte dalla Piazza Medicea di Fivizzano con la stupenda fontana in pietra serena voluta da Cosimo III. Lentamente ci lasciamo alle spalle la Lunigiana, terra affascinante caratterizzata dalla forte identità montana. La direzione da seguire è quella che porta all'Ospitale di San Nicolao di Tea, al confine con la Garfagnana.

Lungo il tragitto le Alpi Apuane ci faranno compagnia con la loro maestosità, ci soffermiamo ad ammirare la splendida Pieve di Offiano. Sulla facciata si nota una formella di marmo con l’antica figura del pellegrino con la sua bisaccia. Dopo qualche chilometro scorgiamo il Santuario della Madonna della Guardia.

Si parte dalla Piazza Medicea di Fivizzano con la stupenda fontana in pietra serena voluta da Cosimo III. Lentamente ci lasciamo alle spalle la Lunigiana, terra affascinante caratterizzata dalla forte identità montana. La direzione da seguire è quella che porta all'Ospitale di San Nicolao di Tea, al confine con la Garfagnana.

Lungo il tragitto le Alpi Apuane ci faranno compagnia con la loro maestosità, ci soffermiamo ad ammirare la splendida Pieve di Offiano. Sulla facciata si nota una formella di marmo con l’antica figura del pellegrino con la sua bisaccia. Dopo qualche chilometro scorgiamo il Santuario della Madonna della Guardia.

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    Lunghezza tappa
    17,9 km
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4.
Quarta tappa
Da Argegna a Castelnuovo di Garfagnana

Dal Santuario della Madonna della Guardia si gode di un panorama emozionante. Giuncugnano è circondato dai castagni, le querce e i faggi del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Coglie la nostra attenzione la Chiesa di Sant'Antonino che conserva una statua del Volto Santo.

Continuiamo il nostro cammino alla volta di Piazza del Serchio attraversando mulattiere, prati e boschi che ci restituiscono l'immagine primordiale della Garfagnana. Di particolare bellezza è il ponte medievale di San Michele che precede l'ingresso al paese. Se abbiamo la possibilità di fare una deviazione, in zona possiamo visitare il Parco dell'Orecchiella. Proseguiamo a sud-est e scorgiamo con stupore la Fortezza delle Verrucole, un sito medievale molto importante che sovrasta il piccolo centro abitato di Verrucole. Per raggiungere Castelnuovo di Garfagnana attraversiamo San Romano, Sambuca e giungiamo a Pontecosi costeggiando il lago omonimo.

Dal Santuario della Madonna della Guardia si gode di un panorama emozionante. Giuncugnano è circondato dai castagni, le querce e i faggi del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Coglie la nostra attenzione la Chiesa di Sant'Antonino che conserva una statua del Volto Santo.

Continuiamo il nostro cammino alla volta di Piazza del Serchio attraversando mulattiere, prati e boschi che ci restituiscono l'immagine primordiale della Garfagnana. Di particolare bellezza è il ponte medievale di San Michele che precede l'ingresso al paese. Se abbiamo la possibilità di fare una deviazione, in zona possiamo visitare il Parco dell'Orecchiella. Proseguiamo a sud-est e scorgiamo con stupore la Fortezza delle Verrucole, un sito medievale molto importante che sovrasta il piccolo centro abitato di Verrucole. Per raggiungere Castelnuovo di Garfagnana attraversiamo San Romano, Sambuca e giungiamo a Pontecosi costeggiando il lago omonimo.

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    Lunghezza tappa
    24,1 km
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5.
Quinta tappa
Da Castelnuovo a Barga

Castelnuovo di Garfagnana è il paese di intersezione con la via Matildica. Ammiriamo la Rocca Ariostesca dalla quale il poeta Ludovico Ariosto governava la Garfagnana. 

Superato Cascio, giungiamo a Gallicano, nodo della Via del Volto Santo, grazie al legame continuo e secolare con Lucca (negli Statuti lucchesi del 1450 compare il Volto Santo) e patria di Domenico Bertini, committente del Tempietto del Volto Santo nel Duomo di San Martino.

Infine arriviamo a Barga, luogo noto per i fatti tristemente avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui i segni della lotta partigiana sono riconoscibili, attraverso i resti delle trincee e le lapidi. La cittadina, bandiera arancione, è circondata da un bellissimo paesaggio rurale.

Castelnuovo di Garfagnana è il paese di intersezione con la via Matildica. Ammiriamo la Rocca Ariostesca dalla quale il poeta Ludovico Ariosto governava la Garfagnana. 

Superato Cascio, giungiamo a Gallicano, nodo della Via del Volto Santo, grazie al legame continuo e secolare con Lucca (negli Statuti lucchesi del 1450 compare il Volto Santo) e patria di Domenico Bertini, committente del Tempietto del Volto Santo nel Duomo di San Martino.

Infine arriviamo a Barga, luogo noto per i fatti tristemente avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui i segni della lotta partigiana sono riconoscibili, attraverso i resti delle trincee e le lapidi. La cittadina, bandiera arancione, è circondata da un bellissimo paesaggio rurale.

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    Lunghezza tappa
    13,5 km
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6.
Sesta tappa
Da Barga a Borgo a Mozzano

Il Duomo di Barga, dedicato a San Cristoforo, è così imponente da sembrare una fortezza. Al suono delle sue campane, Giovanni Pascoli dedicò i alcuni dei suoi versi poetici. Lungo il cammino (suggestivo per il bel panorama) troviamo la millenaria pieve romanica di Santa Maria a Barga, detta Pieve di Loppia.

Ghivizzano ci accoglie con la torre di Castruccio Castracani, noto uomo d'armi e stratega lucchese. Da Ghivizzano, dopo alcuni sterrati, attraversiamo con cautela il fiume Serchio sul ponte stradale.

Continuando incontriamo sulla sinistra il leggendario Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

Il Duomo di Barga, dedicato a San Cristoforo, è così imponente da sembrare una fortezza. Al suono delle sue campane, Giovanni Pascoli dedicò i alcuni dei suoi versi poetici. Lungo il cammino (suggestivo per il bel panorama) troviamo la millenaria pieve romanica di Santa Maria a Barga, detta Pieve di Loppia.

Ghivizzano ci accoglie con la torre di Castruccio Castracani, noto uomo d'armi e stratega lucchese. Da Ghivizzano, dopo alcuni sterrati, attraversiamo con cautela il fiume Serchio sul ponte stradale.

Continuando incontriamo sulla sinistra il leggendario Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

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    Lunghezza tappa
    21 km
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7.
Settima tappa
Da Borgo a Mozzano a Lucca

Si lascia il paese di Borgo a Mozzano, sede del Museo della Memoria e si prosegue in direzione sud-ovest, verso la frazione di Diecimo in cui troviamo l’antica Pieve di Santa Maria, fatta costruire da Matilde di Canossa. Superata le località di San Donato ci dirigiamo verso Ponte a Moriano. Seguendo le sponde del fiume Serchio, lasciandoci alle spalle le montagne, arriviamo alle porte della meravigliosa Lucca. Le mura storiche circondano una città di chiese come San Frediano e piazze affascinanti come l'Anfiteatro.

Nel Duomo di San Martino è custodita la Statua Santa, agognato traguardo del cammino.

Si lascia il paese di Borgo a Mozzano, sede del Museo della Memoria e si prosegue in direzione sud-ovest, verso la frazione di Diecimo in cui troviamo l’antica Pieve di Santa Maria, fatta costruire da Matilde di Canossa. Superata le località di San Donato ci dirigiamo verso Ponte a Moriano. Seguendo le sponde del fiume Serchio, lasciandoci alle spalle le montagne, arriviamo alle porte della meravigliosa Lucca. Le mura storiche circondano una città di chiese come San Frediano e piazze affascinanti come l'Anfiteatro.

Nel Duomo di San Martino è custodita la Statua Santa, agognato traguardo del cammino.

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    Lunghezza tappa
    28 km
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