
Nel centro storico di Montepulciano i sotterranei dei palazzi rinascimentali custodiscono le suggestive cantine monumentali, ma oltre le mura antiche, nella campagna circostante, sono design e innovazione che caratterizzano alcune delle aziende vitivinicole presenti in questo angolo della Toscana.
Quelle che stiamo per presentarvi sono due cantine che producono il famoso Vino Nobile di Montepulciano, due visite da non perdere se si vi trovate nella Valdichiana Senese. Questa terra è un connubio di storia, cultura e offre infinite esperienze sensoriali ed enogastronomiche, infatti oltre al Vino Nobile è possibile assaporare anche prodotti come l’olio extravergine d’oliva e la carne chianina.
Il nome dell’azienda “Salcheto” deriva dalla parola toscana antica “Salco”, che significa “salice”, albero storicamente molto diffuso in queste terre e utilizzato per legare le viti grazie ai suoi rami flessibili che ben si prestano per questo tipo di interventi, inoltre “Salco” è il nome della vigna più matura dell’azienda.
L’azienda di Salcheto si distingue per un approccio produttivo moderno e consapevole: risparmio e tecnologia gli consentono di non utilizzare, in pratica, la rete elettrica. Le vinificazioni avvengono completamente senza l’aggiunta di solfiti, utilizzando esclusivamente lieviti autoctoni, nel pieno rispetto dell’ambiente. I mezzi meccanici e l’inquinamento sono ridotti ai minimi termini e nel nome della trasparenza e della sostenibilità, si fa tutto il possibile per evitare sprechi di energia. E così, i tubi riflettenti usati per captare la luce servono a far compiere un percorso gravitazionale nei piani sotterranei ai singoli chicchi, selezionati e maneggiati con cura, per garantire la qualità del prodotto.
Michele Manelli, il titolare, ha persino sviluppato un brevetto che consente di eliminare i mezzi meccanici nel rimontaggio, ovvero la pratica del trasferimento del mosto dalla parte inferiore della vasca di fermentazione a quella superiore, altrimenti ottenuto con una pompa. E il vero zolfo viene usato al posto dell’anidride solforosa, come facevano i contadini, perché le buone pratiche del passato possono valere, se sono compatibili con un futuro sostenibile.
Salcheto ha un’isola ecologica interna dove organizza la raccolta differenziata, e produce i concimi del compostaggio. Sabbia bagnata sul tetto calpestabile della cantina e una parete esterna coperta di piante contribuiscono a climatizzare gli spazi, evitando ulteriori sprechi.
Presso l'azienda vitivinicola Triacca - Tenuta Santavenere tutto ruota intorno a un grande edificio decagonale, in mattoni, imponente come il tempio di San Biagio che si trova nei pressi di questo luogo. La forma e il sapore rinascimentale che emana gli permettono di inserirsi naturalmente e armoniosamente nel delicato contesto paesaggistico. Questa struttura architettonica figura tra le 25 cantine d’autore progettate da celebri architetti.
L’antica Tenuta Santavenere era caratterizzata da un grande casale allungato, con forma ad elle, a cui è stato contrapposto il nuovo corpo di fabbrica con area degustazione e gli spazi interrati per magazzinaggio e invecchiamento, raccordati in un unico percorso al vecchio edificio. L’imponente immobile è concepito con forme e finiture tipiche del costruito storico delle campagne toscane: per questo non stona. Anzi, sembra che sia lì da sempre. L’uva arriva a caduta nei tini: tutto è semplice, elegante, sostenibile.