Conosciamo bene le opere di Leonardo da Vinci, le sue tecniche pittoriche e intuizioni geniali.
Quello che però non sappiamo sono alcune sfumature della sua vita personale e in questo articolo vogliamo darti qualche spunto di approfondimento per conoscere la figura di Leonardo da Vinci nella sua interezza.
Nel corso della storia sono stati tanti gli studiosi che hanno dedicato anni di lavoro per comprenderne la personalità, i desideri e gli amori. E in particolare su quest’ultimo aspetto ci soffermeremo insieme.
Il primo a scrivere sulla sua vita fu Giorgio Vasari in "Vite degli artisti" descrisse Leonardo come “meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza". Nel corso del tempo altri scrittori lo definirono un uomo di grande fascino, carismatico e generoso.
La curiosità di comprendere appieno la figura di Leonardo da Vinci però non si è mai affievolita. Fu così che, agli inizi del Novecento, Sigmund Freud nel libro "Leonardo da Vinci - Un ricordo della sua infanzia" sostenne che Leonardo fosse un omosessuale latente, tesi portata avanti anche da diversi storici dell’arte fra cui anche Kenneth Clark.
L'unico documento storico certo riguardo la vita sessuale di Leonardo è un'accusa di sodomia che risale al 1476. Quell’anno Leonardo da Vinci aveva 24 anni e il 9 aprile nel tamburo di Palazzo della Signoria venne lasciata una lettera anonima di accusa nei confronti di Jacopo Saltarelli, un ragazzo dedito alla prostituzione maschile. L’accusa venne respinta in quanto il requisito legale per avviare il procedimento penale non era valido: le lettere di questo tipo, infatti, dovevano essere firmate.
Secondo diversi studiosi quella accusa pesò talmente tanto su Leonardo che decise di dedicarsi al celibato. Ma ci sono mai state delle persone amate da Leonardo Da Vinci?
Sappiamo che Leonardo era solito scegliere i suoi allievi per la bravura ma soprattutto per la loro bellezza. Fu anche il caso di Gian Giacomo Caprotti e Francesco Melzi con i quali rimase in contatto per tutta la vita.
Gian Giacomo Caprotti soprannominato "Salaì" viene descritto dal Vasari come un giovane "vaghissimo di grazia e di bellezza, avendo begli capegli, ricci et inanellati, de' quali Lionardo si dilettò molto". Il suo viso compare spesso in molte opere di da Vinci, di cui la più celebre è il San Giovanni Battista dipinto nel 1513-16. Secondo molti il suo volto è anche lo stesso del San Giovanni del Cenacolo, della Monna Vanna e perfino della Gioconda.
Salaì conquistò da subito il bene e la fiducia dell'artista e divenne praticamente insostituibile in ogni spostamento del genio rinascimentale. Lo seguì in tutti i suoi viaggi e, sebbene i rapporti sembrino essersi incrinati durante la vecchiaia, Salaì si precipitò in Francia quando mancavano pochi giorni alla morte di Leonardo.
Altra figura chiave nella vita di Leonardo è quella di Francesco Melzi. I due si conobbero quando Melzi aveva appena 15 anni e furono legati da un sentimento così forte che il pittore milanese rimase al fianco di Leonardo nei suoi ultimi giorni.
Di Francesco Melzi sono note pochissime opere, una fra queste, Leda col cigno, che è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Si tratta di una delle migliori copie della Leda di Leonardo da Vinci, ormai persa.
