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Il borgo di Castelnuovo di Garfagnana
Photo © Shutterstock / Roberto Lo Savio
Photo © Shutterstock / Roberto Lo Savio

Fortezze ed escursioni a Castelnuovo di Garfagnana

Cosa fare e cosa vedere nel borgo di Ariosto in Toscana, antico dominio degli Estensi

Storicamente capoluogo della Garfagnana, Castelnuovo sorge a nord del fiume Serchio, tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano.
Nel Trecento il borgo vive un periodo di grande prosperità sotto il dominio di Lucca. Ma è nel 1430 che la sua storia cambia volto: stanchi delle continue lotte, gli abitanti scelgono di affidarsi agli Estensi, sotto i quali Castelnuovo raggiunge il suo massimo splendore e diventa un vivace centro di cultura e commercio.
Simbolo del paese è la Rocca Ariostesca, edificata nel X secolo e un tempo sede del governo locale. A dominare il borgo dall’alto del colle si erge invece la Fortezza di Mont’Alfonso, che costituì un rifugio sicuro per l'intera popolazione di Castelnuovo.
Questi antichi baluardi difensivi sono oggi importanti centri culturali che offrono uno spaccato prezioso della storia del territorio e rappresentano mete ideali per numerose escursioni.

Indice
  • 1.
    La Rocca Ariostesca
  • 2.
    La Fortezza di Mont'Alfonso
  • 3.
    Il Sentiero d’Ariosto e gli antichi cammini
  • 4.
    La Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo

La Rocca Ariostesca

La Rocca Ariostesca a Castelnuovo di Garfagnana
La Rocca Ariostesca a Castelnuovo di Garfagnana - Credit: trukdotcom

Situata nella centrale Piazza Umberto I, la fortificazione deve il suo nome a Ludovico Ariosto, celebre poeta e autore dell’Orlando Furioso, che tra il 1523 e il 1525 visse qui come governatore dell'intera provincia Estense della Garfagnana per ordini di Alfonso I d'Este, Duca di Ferrara.

Oggi la Rocca ospita “Il Palazzo di Atlante”, un percorso espositivo multimediale che ricostruisce sia l’universo poetico dell’Orlando Furioso, con i suoi personaggi simbolici, sia le vicende biografiche di Ariosto durante il suo periodo in Garfagnana.

La Fortezza di Mont'Alfonso

Vista della Fortezza di Mont'Alfonso dall'alto
Vista della Fortezza di Mont'Alfonso dall'alto - Credit: Mont'Alfonso sotto le stelle

Voluta da Alfonso II d'Este, la Fortezza di Mont’Alfonso (a lui intitolata come riconoscimento dai castelnuovesi), fu costruita tra il 1579 e il 1586 come ultima roccaforte difensiva del Ducato, a guardia del confine con Lucca.
La struttura si estende su circa 60.000 metri quadrati e conserva ancora oggi alcune testimonianze cinquecentesche, come la casa del capitano e gli alloggi delle truppe.
Oggi la Fortezza ospita uffici dell’Amministrazione Provinciale e del Parco delle Alpi Apuane, oltre a mostre permanenti e numerosi eventi culturali. Tra questi spicca Mont’Alfonso sotto le stelle, il festival musicale che porta lo spettacolo dal vivo tra le mura secolari e i suggestivi scenari naturali delle Alpi Apuane e dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Il Sentiero d’Ariosto e gli antichi cammini

Un facile percorso escursionistico di 6 km unisce la Rocca Ariostesca alla Fortezza di Mont’Alfonso. Il Sentiero d’Ariosto, dedicato al celebre poeta, parte dalla Rocca, segue via Farini e raggiunge il ponte sulla Turrite Secca, dove iniziano i segnavia bianco-rossi e i cartelli escursionistici.
Da qui, una strada sterrata conduce al borgo di Torrite dove inizia la salita che conduce alla Fortezza.
Castelnuovo di Garfagnana è inoltre punto d’incontro di due cammini storici: la Via Matildica del Volto Santo, proveniente da Mantova, e la Via del Volto Santo, che nasce a Pontremoli. Entrambi i percorsi condividono la stessa meta: il Duomo di San Martino a Lucca, custode del celebre Volto Santo, il “Cristo nero dei lucchesi”.

La Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo

Prima di lasciare Castelnuovo, vale la pena visitare la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, edificata nella seconda metà del Quattrocento sopra una precedente chiesa romanica dell’XI secolo.
Durante l’epoca barocca, l’interno subì importanti trasformazioni, mentre l’abside fu completamente restaurata nel XIX secolo, creando un suggestivo contrasto tra esterno e interno.
La chiesa custodisce opere di grande pregio: un San Giuseppe in terracotta smaltata della bottega di Andrea della Robbia, un’Assunzione attribuita a Santi di Tito e una Madonna con Bambino e Santi, la cui paternità è ancora discussa tra Giuseppe Porta e Giovanni Antonio Sogliani.
Da non perdere la Cappella di San Giuseppe, dove si trova un curioso Crocifisso ligneo del 1400, noto come Cristo Nero.

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