Vai al contenuto principale
Itinerari
Trekking Vetta Mare, dall’antico vulcano alla costa

In viaggio dalla vetta del Monte Amiata al mare dell’Argentario attraverso la natura della montagna amiatina, i borghi del tufo e il paesaggio maremmano

by  Amiata

Mare o in montagna? Ecco un viaggio, di 136 Km, che permette di goderseli entrambi: dalla rigogliosa natura montana dell’Amiata alla splendida campagna maremmana, dai borghi delle città del tufo fino al mare dell’Argentario. Il percorso, dotato in buona parte di segnaletica, attraversa le grandi distese boscose amiatine ed i paesaggi collinari e rurali della Maremma. Ideale per gli amanti dei viaggi a piedi, è adatto anche alle mountain bike, mentre per i cicloturisti è consigliabile seguire le vie asfaltate a bassa percorrenza che corrono a fianco del percorso trekking ufficiale.

1.
Primo giorno
Dalla Vetta Amiata a Santa Fiora

Il viaggio inizia dalla vetta del Monte Amiata a quota 1.738 metri. Dopo aver ammirato l’orizzonte dalla croce monumentale, si scende lungo i pendii della montagna attraversando ampie faggete e castagneti secolari fino a incontrare i borghi di origini medievali di Castel del Piano e Arcidosso.

Il viaggio prosegue nel borgo di Santa Fiora che ha ospitato le nobili famiglie degli Aldobrandeschi e poi degli Sforza, di cui oggi rimangono le fortificazioni e il Palazzo Sforza Cesarini. A Santa Fiora, inoltre, si possono ammirare le sorgenti del Fiume Fiora che alimentano tutta la Maremma e che si raccolgono ai piedi del paese nella straordinaria Peschiera, da non perdere.
 

Il viaggio inizia dalla vetta del Monte Amiata a quota 1.738 metri. Dopo aver ammirato l’orizzonte dalla croce monumentale, si scende lungo i pendii della montagna attraversando ampie faggete e castagneti secolari fino a incontrare i borghi di origini medievali di Castel del Piano e Arcidosso.

Il viaggio prosegue nel borgo di Santa Fiora che ha ospitato le nobili famiglie degli Aldobrandeschi e poi degli Sforza, di cui oggi rimangono le fortificazioni e il Palazzo Sforza Cesarini. A Santa Fiora, inoltre, si possono ammirare le sorgenti del Fiume Fiora che alimentano tutta la Maremma e che si raccolgono ai piedi del paese nella straordinaria Peschiera, da non perdere.
 

2.
Secondo giorno
Da Santa Fiora a Castell’Azzara

Da Santa Fiora si scende tra i boschi e le frazioni comprese nel comune di Castell’Azzara, attraversando la Riserva della S.S Trinità e quella del Monte Penna, entrambe custodi di importanti specie botaniche autoctone. Qui persiste ancora lo scenario naturale montano dell’Amiata che, proseguendo ancora, si trasformerà nel paesaggio rurale maremmano. Lungo la via si incontrano le piccole frazioni di Selvena e Querciolaia. Con una breve deviazione si raggiunge anche il centro storico di Castell’Azzara, famoso per il rinomato tartufo.

Da Santa Fiora si scende tra i boschi e le frazioni comprese nel comune di Castell’Azzara, attraversando la Riserva della S.S Trinità e quella del Monte Penna, entrambe custodi di importanti specie botaniche autoctone. Qui persiste ancora lo scenario naturale montano dell’Amiata che, proseguendo ancora, si trasformerà nel paesaggio rurale maremmano. Lungo la via si incontrano le piccole frazioni di Selvena e Querciolaia. Con una breve deviazione si raggiunge anche il centro storico di Castell’Azzara, famoso per il rinomato tartufo.

3.
Terzo giorno
Da Castell’Azzara a Sovana

Dopo essersi lasciati alle spalle i borghi e paesaggi tipici del Monte Amiata, inizia la discesa verso il mondo del tufo e dei misteri etruschi a Sovana. Il borgo ci dà il benvenuto in Maremma ed è ideale per potervi soggiornare e per visitare il Duomo ed il museo archeologico, il quale conserva uno degli ultimi tesori di monete d’oro ritrovato in scavi recenti.
A qualche chilometro di distanza da Sovana, da non perdere le suggestive Vie Cave, canyon unici al mondo scavati dall’uomo nelle montagne di tufo, nel Parco Archeologico di Sorano e le tombe monumentali di origine Etrusca.

Dopo essersi lasciati alle spalle i borghi e paesaggi tipici del Monte Amiata, inizia la discesa verso il mondo del tufo e dei misteri etruschi a Sovana. Il borgo ci dà il benvenuto in Maremma ed è ideale per potervi soggiornare e per visitare il Duomo ed il museo archeologico, il quale conserva uno degli ultimi tesori di monete d’oro ritrovato in scavi recenti.
A qualche chilometro di distanza da Sovana, da non perdere le suggestive Vie Cave, canyon unici al mondo scavati dall’uomo nelle montagne di tufo, nel Parco Archeologico di Sorano e le tombe monumentali di origine Etrusca.

4.
Quarto giorno
Da Sovana a Saturnia

Il percorso incrocia il Fiume Fiora e si dirige verso Poggio Murella: da qui si apre uno scenario di strade meravigliose, vecchie dogane e vie di transumanti. Lungo la strada si possono ammirare e raggiungere le Terme di Saturnia, fare un bagno nelle famose Cascate del Mulino e, proseguendo su un tratto della Via Clodia fino a Porta Romana, si può visitare il centro storico di Saturnia.

Camminando in direzione del mare si passa anche per il centro storico di Montemerano, noto per la sua piazza del castello e per la graziosa chiesa di San Giorgio che sorge a fianco della cinta muraria di questo borgo arroccato.

Il percorso incrocia il Fiume Fiora e si dirige verso Poggio Murella: da qui si apre uno scenario di strade meravigliose, vecchie dogane e vie di transumanti. Lungo la strada si possono ammirare e raggiungere le Terme di Saturnia, fare un bagno nelle famose Cascate del Mulino e, proseguendo su un tratto della Via Clodia fino a Porta Romana, si può visitare il centro storico di Saturnia.

Camminando in direzione del mare si passa anche per il centro storico di Montemerano, noto per la sua piazza del castello e per la graziosa chiesa di San Giorgio che sorge a fianco della cinta muraria di questo borgo arroccato.

5.
Quinto giorno
Da Saturnia a Manciano

Dopo Montemarano si prosegue verso Manciano, detto anche “Spia della Maremma” per il panorama mozzafiato sulla Corsica e fin sul Gran Sasso che si può ammirare dalla torre panoramica, visitabile liberamente come anche il museo di preistoria nel centro cittadino.

Dopo Montemarano si prosegue verso Manciano, detto anche “Spia della Maremma” per il panorama mozzafiato sulla Corsica e fin sul Gran Sasso che si può ammirare dalla torre panoramica, visitabile liberamente come anche il museo di preistoria nel centro cittadino.

6.
Sesto giorno
Da Manciano a Capalbio

Da Manciano si scende verso il mare, non prima di aver fatto tappa a Capalbio: i vicoli del centro storico, arroccato su una altura, contribuiscono all’atmosfera d’altri tempi. Oltre a potervi soggiornare, si possono visitare la Rocca Aldobrandesca e la cinta muraria da cui ammirare il bel panorama che indica la direzione di marcia verso la costa.
A una manciata di chilometri, deviando verso la frazione di Pescia Fiorentina, si trova il suggestivo e colorato Giardino dei Tarocchi, un parco aperto al pubblico che ospita grandi e fantasiose sculture, molto apprezzate da piccoli e adulti.

Da Manciano si scende verso il mare, non prima di aver fatto tappa a Capalbio: i vicoli del centro storico, arroccato su una altura, contribuiscono all’atmosfera d’altri tempi. Oltre a potervi soggiornare, si possono visitare la Rocca Aldobrandesca e la cinta muraria da cui ammirare il bel panorama che indica la direzione di marcia verso la costa.
A una manciata di chilometri, deviando verso la frazione di Pescia Fiorentina, si trova il suggestivo e colorato Giardino dei Tarocchi, un parco aperto al pubblico che ospita grandi e fantasiose sculture, molto apprezzate da piccoli e adulti.

7.
Settimo giorno
Da Capalbio a Porto Ercole

Questa tappa regala il passaggio dalla Feniglia, una duna lunga sei chilometri di sabbia e fitta pineta che collega l’Argentario con la terraferma: passeggiando si possono incontrare daini e specie protette di uccelli. Nello splendido attraversamento vi sono molti accessi nella macchia mediterranea che portano in pochi passi alla spiaggia. 
Dall’altro lato, sul promontorio, vi attende l’arrivo a Porto Ercole, il bel borgo affacciato sul mare trasparente e brillante dell’Argentario
 

Per saperne di più:
Percorso Vetta-Mare, pagina ufficiale

Questa tappa regala il passaggio dalla Feniglia, una duna lunga sei chilometri di sabbia e fitta pineta che collega l’Argentario con la terraferma: passeggiando si possono incontrare daini e specie protette di uccelli. Nello splendido attraversamento vi sono molti accessi nella macchia mediterranea che portano in pochi passi alla spiaggia. 
Dall’altro lato, sul promontorio, vi attende l’arrivo a Porto Ercole, il bel borgo affacciato sul mare trasparente e brillante dell’Argentario
 

Per saperne di più:
Percorso Vetta-Mare, pagina ufficiale

Esplora

Scopri quello che ti può interessare nelle vicinanze di questo itinerario