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Sapori

La Farina di Neccio della Garfagnana DOP

nutrition
Frutta, verdura e dolci

Un prodotto che testimonia antichi mestieri, sapori e tradizioni

Il vocabolo "neccio" nella zona della Garfagnana assume il significato di "castagno" ed ha origini molto antiche. La coltivazione del castagno da frutto in Garfagnana ha inizio intorno all'anno mille quando, per far fronte al crescente incremento demografico, si misero a coltura vaste aree incolte e si ebbe così l'affermarsi del castagno. La coltura del castagno in Lucchesia andò sempre più diffondendosi, grazie anche all'innesto delle cultivar più idonee alla produzione di farina, tanto che in Garfagnana ben presto il suo frutto divenne fonte principale di sostentamento per la popolazione.

Fasi di lavorazione

L'essiccazione delle castagne è storicamente fatta nei metati cioè in strutture atte a contenere le castagne per l'essiccazione: sotto  il "canniccio", parte dove vengono stese le castagne, si fa un fuoco leggero, senza fiamma, con ciocchi di castagno; il fumo salendo attraverso le castagne le asciuga lentamente, per circa 40 giorni, rendendole pronte per la sgusciatura e la macinatura. Nella sola Garfagnana sino agli anni '50 i metati erano più di 7000, mentre i mulini, per la macinatura delle castagne secche, circa 250.

L'essiccazione delle castagne è storicamente fatta nei metati cioè in strutture atte a contenere le castagne per l'essiccazione: sotto  il "canniccio", parte dove vengono stese le castagne, si fa un fuoco leggero, senza fiamma, con ciocchi di castagno; il fumo salendo attraverso le castagne le asciuga lentamente, per circa 40 giorni, rendendole pronte per la sgusciatura e la macinatura. Nella sola Garfagnana sino agli anni '50 i metati erano più di 7000, mentre i mulini, per la macinatura delle castagne secche, circa 250.

Caratteristiche

La Farina di Neccio della Garfagnana DOP si presenta finissima al tatto e al palato, di colore variabile dal bianco all'avorio scuro e con odore tipico delle castagne. La coltivazione del castagno in Garfagnana utilizza diverse varietà: Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelosora, Rossola, Verdora, Nerona e Capannaccia; tutte adatte ad essere trasformate in farina, conferendogli, ognuna di esse, particolari caratteristiche di sapore e gusto.

La Farina di Neccio della Garfagnana DOP si presenta finissima al tatto e al palato, di colore variabile dal bianco all'avorio scuro e con odore tipico delle castagne. La coltivazione del castagno in Garfagnana utilizza diverse varietà: Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelosora, Rossola, Verdora, Nerona e Capannaccia; tutte adatte ad essere trasformate in farina, conferendogli, ognuna di esse, particolari caratteristiche di sapore e gusto.

Gastronomia

Tra le ricette tipiche troviamo la polenta di farina di neccio, i manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio e i necci con la ricotta - focaccine realizzate con farina di castagne e cotte in speciali piastre in ferro battuto con lunghi manici, chiamati "testi".

Info: associazionecastanicoltori.it

Tra le ricette tipiche troviamo la polenta di farina di neccio, i manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio e i necci con la ricotta - focaccine realizzate con farina di castagne e cotte in speciali piastre in ferro battuto con lunghi manici, chiamati "testi".

Info: associazionecastanicoltori.it