I cantuccini sono un carattere distintivo della Toscana. Come i cipressi. Come le colline e le strade bianche. Si possono richiamare alla memoria. Con il loro profumo di mandorle, zucchero, burro, miele, uova e farina. E la loro inconfondibile fragranza.
Per tanti appassionati viaggiatori, tornati a casa in paesi stranieri e lontani, a Tokio come a Mosca, gustare un cantuccino è spesso un modo per ricordare e rivivere un piacevole soggiorno in Toscana.
La storia di questi biscotti risale ai Medici e al Rinascimento, quando la Toscana divenne crocevia dei traffici di spezie e prima regione dolciaria d’Europa.
Relativamente al processo produttivo, i cantuccini sono ottenuti dalla lavorazione di un impasto a base di farina, mandorle naturali non pelate, zucchero, uova fresche, burro e miele, cui segue la cottura in forno.
Le mandorle sono giunte più tardi ma hanno finito per connotarne l’estetica: il filone dell’impasto a crudo è irregolare e pieno di bozze per la presenza di mandorle intere al proprio interno mentre, dopo la cottura e il taglio a fette, sono i biscotti dorati in superficie a mostrare il classico profilo intarsiato di mandorle (minimo 20%).
La lunghezza di questo famoso biscotto tipico della Toscana può variare ma è normalmente contenuta entro i 10 centimetri.
I cantuccini si producono in tutta la Toscana. Il marchio IGP garantisce al consumatore che provengono da questa Regione, che la produzione rispetta un disciplinare approvato dalla UE, che i produttori sono controllati da un Organismo esterno. L’Indicazione Geografica Protetta contribuisce al mantenimento della qualità e della reputazione che contraddistinguono questo biscotto.
Possono essere gustati da soli, in abbinamento a tè e caffè o, secondo la tradizione, inzuppati in vini liquorosi come il vin santo. Le innovazioni in cucina hanno coinvolto anche i cantuccini. Avete provato il gelato al Cantuccino Toscano IGP?
Info: assocantuccini.org