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Sapori

Tartufo delle Colline Sanminiatesi

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San Miniato: una delle zone tartufigene più estese e fruttuose d’Europa

Il protagonista dell’autunno toscano: il tartufo.

Il tartufo può essere definito per brevità un fungo ipogeo (sotterraneo); con "tartufo" si indica il corpo fruttifero che l’apparato vegetativo del fungo produce ogni anno, per la propagazione della specie.
 
San Miniato è una delle zone tartufigene più estese e fruttuose d’Europa, e il Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi, il Tuber Magnatum Pico, è la specie più pregiata.
 
Il tartufo bianco di San Miniato si presenta con uno strato esterno liscio, di colore giallo chiaro o verdino, e una polpa dal marrone al nocciola più o meno tenue, con venature chiare che scompaiono con la cottura.
Ha dimensioni variabili ed emana un profumo forte e gradevole, simile all’odore del formaggio fermentato.

Zona di produzione

Le Colline Sanminiatesi sono un ambiente ideale per la crescita del Tuber Magnatum Pico. La vegetazione e gli alberi della zona generano infatti un clima ideale ed un eco-sistema tuttora incontaminato. In questa area, tra settembre e dicembre, si trova Tartufo Bianco in grande quantità, fino a diverse decine di quintali.

Da gennaio ad aprile, invece, nella stessa zona, si trova il Tartufo Marzuolo (Tuber Albidum Pico); da maggio a settembre il Tartufo Nero Scorzone (Tuber Aestivum Vitt.).

Le località nella quali nasce il prezioso "tuber" si trovano a cavallo tra i territori di Pisa e Firenze. Tra queste: Bientina, Capannoli, Chianni, Lajatico, Lari, Palaia, Volterra, Barberino Val d'Elsa, Cerreto Guidi, Certaldo, Gambassi, Montaione e Montespertoli.

Le Colline Sanminiatesi sono un ambiente ideale per la crescita del Tuber Magnatum Pico. La vegetazione e gli alberi della zona generano infatti un clima ideale ed un eco-sistema tuttora incontaminato. In questa area, tra settembre e dicembre, si trova Tartufo Bianco in grande quantità, fino a diverse decine di quintali.

Da gennaio ad aprile, invece, nella stessa zona, si trova il Tartufo Marzuolo (Tuber Albidum Pico); da maggio a settembre il Tartufo Nero Scorzone (Tuber Aestivum Vitt.).

Le località nella quali nasce il prezioso "tuber" si trovano a cavallo tra i territori di Pisa e Firenze. Tra queste: Bientina, Capannoli, Chianni, Lajatico, Lari, Palaia, Volterra, Barberino Val d'Elsa, Cerreto Guidi, Certaldo, Gambassi, Montaione e Montespertoli.

Associazione Tartufai delle Colline Sanminiatesi

Regolato da un severo disciplinare e da una legge regionale che ne definisce le modalità di raccolta e di commercializzazione, il Tartufo Bianco di San Miniato è noto sin dal Medioevo, ma è da poco più di 100 anni che l’attività di raccolta è organizzata per gruppi familiari, i cosiddetti tartufai.

Nel 1982 è stata costituita a San Miniato l’Associazione Tartufai delle Colline Sanminiatesi, la più grande associazione in Toscana e la seconda a livello nazionale. Il suo scopo è quello di tutelare il prodotto e salvaguardare l'ambiente di produzione, valorizzandone la sua cultura e tradizione.

“Andar per tartufi” non è cosa da tutti, quasi sempre si tratta di una capacità che si tramanda di generazione in generazione e di famiglia in famiglia, così come da anni a San Miniato.

Fondamentali per questa attività sono poi i cani da tartufo, che fedelmente si accompagnano al loro padrone alla ricerca del tesoro nascosto nel sottobosco delle colline sanminiatesi.

Regolato da un severo disciplinare e da una legge regionale che ne definisce le modalità di raccolta e di commercializzazione, il Tartufo Bianco di San Miniato è noto sin dal Medioevo, ma è da poco più di 100 anni che l’attività di raccolta è organizzata per gruppi familiari, i cosiddetti tartufai.

Nel 1982 è stata costituita a San Miniato l’Associazione Tartufai delle Colline Sanminiatesi, la più grande associazione in Toscana e la seconda a livello nazionale. Il suo scopo è quello di tutelare il prodotto e salvaguardare l'ambiente di produzione, valorizzandone la sua cultura e tradizione.

“Andar per tartufi” non è cosa da tutti, quasi sempre si tratta di una capacità che si tramanda di generazione in generazione e di famiglia in famiglia, così come da anni a San Miniato.

Fondamentali per questa attività sono poi i cani da tartufo, che fedelmente si accompagnano al loro padrone alla ricerca del tesoro nascosto nel sottobosco delle colline sanminiatesi.

Curiosità

  • Soprannominato Cibo da Re, il Tartufo Bianco di San Miniato viene festeggiato ogni anno, a novembre, con una grande Mostra Mercato.
  • Il tartufo bianco più grande del mondo, di 2,520 Kg, è stato trovato a San Miniato il 26 ottobre  1954 da un tartufaio di Balconevisi e, si dice, venne regalato al presidente degli Stati Uniti Eisenhower.
  • In cucina è da provare il tagliolino al tartufo bianco delle colline sanminiatesi. Il piatto che deve rispettare regole precise: la pasta per i tagliolini deve essere preparata con farina di grano tenero o semola di grano duro e gli ingredienti non possono contenere aromi artificiali.
  • Soprannominato Cibo da Re, il Tartufo Bianco di San Miniato viene festeggiato ogni anno, a novembre, con una grande Mostra Mercato.
  • Il tartufo bianco più grande del mondo, di 2,520 Kg, è stato trovato a San Miniato il 26 ottobre  1954 da un tartufaio di Balconevisi e, si dice, venne regalato al presidente degli Stati Uniti Eisenhower.
  • In cucina è da provare il tagliolino al tartufo bianco delle colline sanminiatesi. Il piatto che deve rispettare regole precise: la pasta per i tagliolini deve essere preparata con farina di grano tenero o semola di grano duro e gli ingredienti non possono contenere aromi artificiali.