
Itinerario da Ponte a Moriano a Bagni di Lucca
Viaggio nella valle del Serchio, attraversando l'altopiano delle Pizzorne
Matraia

Dalla strettoia di Ponte a Moriano, che segna l'ingresso alla Valle del Serchio, si inizia questo percorso. La prima destinazione che troviamo è Matraia.
La pietra di Matraia è una delle pietre che contraddistinguono l'architettura cittadina dei grandi palazzi dei mercanti e le pievi delle Pizzorne. Un'arenaria grigia, di un bel tono chiaro, largamente impiegata in tutte le epoche come pietra da costruzione e da rifinitura per balconi, finestre, portali, sebbene sia molto sensibile all'azione degli agenti atmosferici.
Pietra Pertusa
Dalla cima del colle di Pietra Pertusa lo sguardo domina le alture morbide dell'Appennino e quelle aspre delle Apuane, oltre i monti Pisani, la costa ed il luminoso orizzonte del mar Tirreno. Piccole selci lavorate datate al paleolitico sono i ritrovamenti più antichi. Una costruzione di pietre disposte in circolo attorno a ue pilastri istoriati, rimanda ad analoghe costruzioni rituali celtiche. Da qui oggi si lanciano spericolati voli di parapendio.
Eremo di S. Bartolomeo
Proseguendo incontriamo l'eremo del Crocifisso, costruito nel XVII secolo per custodire una croce miracolosamente ritrovata nel bosco, circondato da piante secolari, querce e un enorme ippocastano.
Boveglio

La cappella della Pancina è la più nota delle numerose cappelline che sorgono dentro e fuori il paese di Boveglio. Esse, la fontana di piazza e il fonte battesimale della chiesa di San Jacopo e Ginesio hanno il bassorilievo del Bove.
Benabbio
Nel 1581 Michel de Montaigne dopo la sua visita a Benabbio disse di aver visto un "villaggio bello e grande". Nel XIV secolo i Lupari, signori della valle, controllavano i loro territori dal castello, ma dopo che furono messi alle strette da castruccio furono banditi da Lucca e si rifugiarono a Bologna. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta troneggia un pregevolissimo trittico eseguito nel 1469 da Baldassare di Biagio.
Bagni di Lucca

L'itinerario si conclude ai Bagni di Lucca, una località conosciuita fin dai tempi antichi per le benefiche acque termali, amate e apprezzate dai più noti personaggi storici. Si dice che ne rimase affascinato anche Dante che, vedendo l'Orrido di Botri, ne trasse ispirazione per descrivere il "suo" Inferno.
