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Itinerari bike

Il giro del monte e le Rocche Spagnole dell’Argentario

Ripercorriamo il periplo del Monte Argentario in bici, in un percorso ad anello di notevole bellezza

In questo giro in bicicletta del Monte Argentario, esploreremo un luogo sospeso fra terra e mare, scoprendone le bellezze storiche e naturalistiche.

L’itinerario inizia in località Terra Rossa, all’estremo della diga che congiunge il Monte Argentario con Orbetello. Seguendo le indicazioni per Porto Ercole, pedaliamo sulla pista ciclabile che corre affacciata alla laguna di ponente, in fregio alla strada provinciale di Porto Ercole (SP 2). Procediamo fino all’incrocio per Feniglia, superato il quale la ciclabile oltrepassa Poggio Pertuso, raggiungendo Cala Galera e le prime abitazioni di Porto Ercole.

Terminata la pista ciclabile, entriamo in paese su viabilità ordinaria, concedendoci una sosta al grazioso porticciolo, incastonato tra la Rocca Spagnola e Forte Filippo. Prima di affrontare il tornante che risale il colle sul quale, tra il XIII e XVI secolo, La Repubblica di Siena prima, e gli spagnoli in seguito, edificarono e ricostruirono la Rocca, troviamo la porta per il centro storico del borgo e la piazzetta con il Palazzo del Governatore. Con un breve strappo in salita, la strada provinciale Panoramica di Porto Ercole (SP 66) lascia il centro abitato, proseguendo a mezza costa tra pini e macchia mediterranea, con spettacolari affacci sul mare. Dopo circa 1,5 km, la possibile deviazione al Forte Stella, baluardo strategico del sistema di difesa spagnolo, costituito da un fortilizio esterno di forma quadrangolare, che racchiude un bastione interno con una caratteristica pianta stellata a sei punte. Maestoso, il panorama su tutta la Costa d’Argento, dal piazzale antistante il forte.

Si prosegue, risalendo l'ultimo chilometro della SP Panoramica con strepitosi affacci sul mare. Terminata la provinciale, inizia un breve tratto in discesa a forte pendenza. l'itinerario prosegue su strade private di libero passaggio, che diventano sterrate per un tratto di circa 4 km aggirando Punta Avvoltore, fino a ritrovare la pavimentazione asfaltata in prossimità di Torre Ciana. La vista spazia sul mare aperto, con le isole di Giannutri e del Giglio in primo piano. Tra continui saliscendi, giungiamo al punto più basso dell'itinerario ai 40 m sul mare del sentiero pedonale che scende alla suggestiva spiaggia delle Cannelle. La strada torna adesso a salire con decisione, per un tratto caratterizzato da ripidi e stretti tornanti.

Si continua a salire, con ampie curve e alcuni strappi che assecondano le curve di livello, in un ambiente selvaggio dove la macchia mediterranea lascia spazio a oliveti e muretti a secco, fino a scollinare all'altezza di Capo D'Uomo. Si procede adesso in discesa imboccando, a sinistra al successivo incrocio, la strada panoramica di Porto Santo Stefano (SP 65). Una volta superato il tornate all'incrocio con il Residence Cala Piccola, inizia una piacevolissima discesa. Con nuovi panorami che si aprono ad ogni curva, si superano i sentieri che si staccano dalla provinciale per le caratteristiche calette del versante occidentale dell'Argentario, Cala del Bove, Cala dei Gessi, Cala Moresca e Cala Grande. All'ingresso di Porto Santo Stefano ci fermiamo per una sosta alla Fortezza Spagnola che domina il golfo della cittadina. Percorrendo le ultime curve della Panoramica, arriviamo sul porto dell'importante borgo marinaro: è da Santo Stefano, infatti, che partono i traghetti di linea per le isole di Giglio e Giannutri.

Da Porto Santo Stefano, il nostro anello cicloturistico inizia a chiudersi, non prima aver attraversato un tratto di strada riservata a biciclette e mezzi pubblici, che utilizza due gallerie scavate nella roccia della vecchia ferrovia Orbetello Scalo – Porto Santo Stefano, grazie alle quali raggiungiamo la cala del Pozzarello per poi percorrere la SP 161 fino al ponte di Santa Liberata, all'inizio del tombolo di Giannella. Superato l'incrocio di Santa Liberata, prestiamo attenzione nell'affrontare il cambio di corsia che ci dà la possibilità di entrare in un percorso ciclopedonale che, costeggiando la laguna, ci accompagna fino alla diga di Orbetello.

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