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Itinerari
Siena, gli scenari più belli e i panorami mozzafiato della città

Un viaggio che tocca i luoghi più insoliti della città del Palio

Un itinerario per scoprire i panorami più incredibili della città. Un viaggio che tocca fonti, torri, castelli e botteghe artigiane.
1.
Prima tappa
Fontebranda

Fontebranda è l’antica zona di insediamenti artigiani e successivamente dei macelli pubblici, oggi sapientemente recuperati per ospitare la prima cittadella dell’artigianato. Maestri orafi, vetrai, ceramisti, tipografi (e non solo) lavorano usando le antiche tecniche della tradizione senese. Saliamo adesso la scalinata sotto al dirupo tufaceo che sostiene la Basilica di San Domenico. Proseguiamo fino ad una “terrazza” da cui possiamo godere di un vasto panorama: a sinistra domina l’imponenza del convento e della Basilica di San Domenico mentre sullo sfondo spicca il Duomo. 

Fontebranda è l’antica zona di insediamenti artigiani e successivamente dei macelli pubblici, oggi sapientemente recuperati per ospitare la prima cittadella dell’artigianato. Maestri orafi, vetrai, ceramisti, tipografi (e non solo) lavorano usando le antiche tecniche della tradizione senese. Saliamo adesso la scalinata sotto al dirupo tufaceo che sostiene la Basilica di San Domenico. Proseguiamo fino ad una “terrazza” da cui possiamo godere di un vasto panorama: a sinistra domina l’imponenza del convento e della Basilica di San Domenico mentre sullo sfondo spicca il Duomo. 

2.
Seconda tappa
La fortezza

Dall’alto dei bastioni dell’imponente Fortezza cinquecentesca si gode di una bellissima vista sulla città medievale e sui campi che la circondano. La Fortezza medicea è da anni sede dell'Accademia nazionale del Jazz, che ospita ogni anno musicisti internazionali.

Dall’alto dei bastioni dell’imponente Fortezza cinquecentesca si gode di una bellissima vista sulla città medievale e sui campi che la circondano. La Fortezza medicea è da anni sede dell'Accademia nazionale del Jazz, che ospita ogni anno musicisti internazionali.

3.
Terza tappa
Via Camollia

È il primo tratto del tracciato urbano dell’antica via Francigena. I pellegrini di passaggio a Siena, stanchi del viaggio, potevano riposare alla Magione, mentre la chiesa di San Pietro alla Magione offriva loro il conforto per lo spirito. All’inizio di Via Campansi si gode di un vasto panorama sui colli del Chianti, costeggiati da ville e poderi, e il profilo della Basilica dell’Osservanza.

È il primo tratto del tracciato urbano dell’antica via Francigena. I pellegrini di passaggio a Siena, stanchi del viaggio, potevano riposare alla Magione, mentre la chiesa di San Pietro alla Magione offriva loro il conforto per lo spirito. All’inizio di Via Campansi si gode di un vasto panorama sui colli del Chianti, costeggiati da ville e poderi, e il profilo della Basilica dell’Osservanza.

4.
Quarta Tappa
Via Montanini e Vallerozzi

Proseguiamo per Via del Pignattello. Nel Medioevo questa strada era popolata dai vasai che producevano le pignatte, piccole scodelle di ceramica o terracotta che, munite d’olio e di stoppino, erano usate per l’illuminazione delle abitazioni. Voltiamo a sinistra in Via degli Umiliati per giungere al cancello di Villa Rubini. Percorso il vialetto arriviamo ad una terrazza da cui si domina la città: dalla Basilica di San Francesco lo sguardo si sposta verso la mole della cupola di Provenzano. Dietro la Rocca Salimbeni fa capolino la Torre del Mangia, mentre sulla destra sbuca il Facciatone del Duomo.

Arrivati in Via dei Montanini, scendiamo il ripido pendio di Vallerozzi verso Pian d’Ovile. Prendiamo poi a sinistra la Via del Lavatoio.

Proseguiamo per Via del Pignattello. Nel Medioevo questa strada era popolata dai vasai che producevano le pignatte, piccole scodelle di ceramica o terracotta che, munite d’olio e di stoppino, erano usate per l’illuminazione delle abitazioni. Voltiamo a sinistra in Via degli Umiliati per giungere al cancello di Villa Rubini. Percorso il vialetto arriviamo ad una terrazza da cui si domina la città: dalla Basilica di San Francesco lo sguardo si sposta verso la mole della cupola di Provenzano. Dietro la Rocca Salimbeni fa capolino la Torre del Mangia, mentre sulla destra sbuca il Facciatone del Duomo.

Arrivati in Via dei Montanini, scendiamo il ripido pendio di Vallerozzi verso Pian d’Ovile. Prendiamo poi a sinistra la Via del Lavatoio.

5.
Quinta tappa
Piazza San Francesco

Passiamo davanti all’abside della chiesa di San Rocco Confessore (fine XV sec.) dove vediamo la fontanina per il battesimo contradaiolo della Contrada della Lupa. Proseguendo per Via Vallerozzi, arriviamo a Porta Ovile (XIII secolo) per prendere la ripida Via del Comune, una delle strade più pittoresche di Siena con le case addossate le une sulle altre come una gradinata. Arrivati in Piazza S. Francesco, osserviamo la chiesa francescana, all’interno della quale sono conservate le Sacre Particole, che si mantengono intatte da quasi tre secoli. Sulla piazza si affaccia anche l’Oratorio di San Bernardino, il quale ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra.

Passiamo davanti all’abside della chiesa di San Rocco Confessore (fine XV sec.) dove vediamo la fontanina per il battesimo contradaiolo della Contrada della Lupa. Proseguendo per Via Vallerozzi, arriviamo a Porta Ovile (XIII secolo) per prendere la ripida Via del Comune, una delle strade più pittoresche di Siena con le case addossate le une sulle altre come una gradinata. Arrivati in Piazza S. Francesco, osserviamo la chiesa francescana, all’interno della quale sono conservate le Sacre Particole, che si mantengono intatte da quasi tre secoli. Sulla piazza si affaccia anche l’Oratorio di San Bernardino, il quale ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra.

6.
Sesta tappa
Basilica di Provenzano

Scendiamo nel Vicolo del Fontino fino ad arrivare alla Basilica di Santa Maria in Provenzano. La chiesa fu solennemente consacrata il 23 ottobre 1611, con la collocazione della terracotta della Vergine sull’altare maggiore. Il Palio del 2 Luglio viene corso in onore della Madonna di Provenzano.

Scendiamo nel Vicolo del Fontino fino ad arrivare alla Basilica di Santa Maria in Provenzano. La chiesa fu solennemente consacrata il 23 ottobre 1611, con la collocazione della terracotta della Vergine sull’altare maggiore. Il Palio del 2 Luglio viene corso in onore della Madonna di Provenzano.

7.
Settima tappa
Castellare degli Urgieri - Piazza Salimbeni

Entriamo all’interno di una suggestiva piazzetta triangolare, tra i Vicoli della Torre e del Coltellinaio domina l’elegante Palazzo Tolomei. Davanti al nobile Palazzo c’è la Chiesa di San Cristoforo (XI secolo). Siamo arrivati nella piazza familiarmente detta dai senesi “Piazza del Monte”.

Entriamo all’interno di una suggestiva piazzetta triangolare, tra i Vicoli della Torre e del Coltellinaio domina l’elegante Palazzo Tolomei. Davanti al nobile Palazzo c’è la Chiesa di San Cristoforo (XI secolo). Siamo arrivati nella piazza familiarmente detta dai senesi “Piazza del Monte”.

8.
Ottava tappa
Via delle Terme - Fontebranda

Proseguiamo verso Via delle Terme, dove in epoca romana dovevano esserci degli edifici termali, per giungere in Via di Città. Arrivati alla ripida Costarella dei Barbieri si apre davanti ai nostri occhi una delle più spettacolari vedute della città: Piazza del Campo incorniciata da Palazzo Pubblico. Giunti al Battistero di San Giovanni Battista andiamo a curiosare nel Vicolo delle Carrozze e da qui poi arriviamo in Via di Diacceto dove si può godere di un panorama mozzafiato su Fontebranda dominata dalla mole della Basilica di San Domenico. Proseguendo si ritorna in Fontebranda.

Proseguiamo verso Via delle Terme, dove in epoca romana dovevano esserci degli edifici termali, per giungere in Via di Città. Arrivati alla ripida Costarella dei Barbieri si apre davanti ai nostri occhi una delle più spettacolari vedute della città: Piazza del Campo incorniciata da Palazzo Pubblico. Giunti al Battistero di San Giovanni Battista andiamo a curiosare nel Vicolo delle Carrozze e da qui poi arriviamo in Via di Diacceto dove si può godere di un panorama mozzafiato su Fontebranda dominata dalla mole della Basilica di San Domenico. Proseguendo si ritorna in Fontebranda.

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