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Itinerari
Kayak e SUP nella Riserva Naturale di Valle dell'Inferno Bandella

Pagaiare alla scoperta del Valdarno

Nell’area del Valdarno ci sono due laghi artificiali nati alla fine degli anni ’50 in seguito allo sbarramento del corso roccioso del fiume Arno con due grandi dighe per la produzione di energia idroelettrica. Nei decenni la natura ha riconquistato queste aree, rendendole selvagge e perfette per escursioni acquatiche alla scoperta del cuore del Valdarno, un territorio tanto affascinante quanto poco esplorato.

In particolare, l’area della Riserva di Valle dell'Inferno-Bandella, nei pressi della diga di Levane, offre lo scenario perfetto per un’avventura in kayak o in SUP. Il punto di imbarco è l’antico Ponte del Romito, situato nel Comune di Laterina, a circa quattro chilometri a monte rispetto alla diga.

Proprio a partire da questo ponte, l’Arno ha eroso per una profondità di diverse decine di metri i sedimenti e, in alcuni tratti, il fiume scorre in un letto incassato nella roccia. Ci troviamo nella stretta gola nota come Valle dell'Inferno.

Sup nella Riserva di Val d’Inferno-Bandella
Sup nella Riserva di Val d’Inferno-Bandella
Kayak nella Riserva di Val d'Inferno Bandella
Kayak nella Riserva di Val d'Inferno Bandella - Credit: T-rafting

Dal Ponte del Romito, si inizia a pagaiare verso la diga, ammirando l’ambiente fluviale che diviene poi palustre, tanto che la calma del fiume sembra contrastare con il nome “Valle dell’Inferno”. In realtà, il riferimento doveva essere più che calzante prima della costruzione della diga, quando l’Arno scorreva in modo impetuoso nella stretta gola, ora sommersa. Si attraversa poi la zona umida di Bandella, dove nidificano moltissime specie di uccelli.

Continuando la pagaiata si giunge presso l’imponente Diga di Levane, alla quale però è proibito avvicinarsi. Da qui il percorso è a ritroso, costeggiando le anse non visitate all’andata. Si possono trovare spazi per fermarsi, scattare foto e riposarsi ma non vi sono strutture attrezzate, quindi prima di partire è bene portarsi tutto l’occorrente per stare fuori mezza giornata… il luogo è poco frequentato e isolato, dopo tutto si tratta del lato nascosto del Valdarno!

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