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Itinerari bike

In bici tra i boschi di Vallombrosa

Attraversando paesaggi da cartolina, circondati dai colori della Riserva

La foresta di Vallombrosa, meta ogni anno di migliaia di turisti, è una delle aree verdi più conosciute in Italia ed è stata dichiarata Riserva Naturale Biogenetica. Attraversare i suoi boschi significa circondarsi di faggi e abeti bianchi, pedalando fra paesaggi da cartolina. In questo itinerario, la esploreremo partendo da Rosano, presso l’antico Monastero di Santa Maria.

Attraversiamo subito l’Arno per raggiungere il centro di Pontassieve, dove potremo fare una buona colazione prima di cominciare a pedalare seriamente. Dopo aver attraversato il ponte cinquecentesco che dà il nome al paese, procederemo per circa otto chilometri sulla sinistra del Sieve (destra orografica) in leggero falsopiano.

Giunti a Rufina attraverseremo il Sieve e inizieremo a salire sino a raggiungere le località di Falgano e poi Diacceto; da qui si continua sempre in salita, con qualche breve tratto di falsa pianura. Il luogo è immerso nel bosco e, nella stagione più calda si può apprezzare una buona frescura. Il paesaggio, dove è libero dal bosco, è da cartolina.

La strada continua a salire sino quasi al passo della Consuma, quando prenderemo a destra per via della Catena. Questo è il punto più alto dell’itinerario con i suoi 1021 m di quota. Per chi volesse togliersi lo sfizio di arrivare al passo della Consuma e scattare qualche foto panoramica, la deviazione è di soli 1,2 km, praticamente in falsopiano (il passo della Consuma è a quota 1050 m).

Ripreso il nostro itinerario, iniziamo una lunga e ombrosa discesa tra gli alberi, con un ultimo tratto in leggera salita che ci condurrà alla fascinosa Abbazia di Vallombrosa, immersa nella quiete dei boschi.

L’Abbazia conserva un importante patrimonio artistico che merita certamente una visita: la Trinità di Lorenzo Lippi, un ricco reliquario del braccio di San Giovanni Gualberto ad opera dell’orafo fiorentino Paolo Sogliano (1500) e il coro in legno intarsiato di Francesco da Poggibonsi mentre nella sacrestia rinascimentale sono esposte una tavola di Raffaellino del Garbo e una grande pala di terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia.

Riposati e rifocillati, nello spirito e nel corpo, possiamo riprendere il nostro cammino. Dopo un chilometro di leggera salita la strada inizia decisamente a perdere quota con una divertente e rilassante discesa tra i boschi che ci farà superare i paesi di Tosi e di Donnini, sino a giungere a Sant’Ellero, borgo in riva all’Arno e inevitabilmente termine della nostra discesa.

Prendiamo a destra e dopo pochi chilometri attraversiamo il fiume per passare da Rignano sull’Arno, dove inizia l’ultima, breve fatica della giornata, una salitella di 2,3 chilometri per superare 160 metri di dislivello. Prima di affrontarla è però consigliata la breve deviazione per visitare la millenaria Pieve di San Leolino, situata al margine nord del paese di Rignano.

Superata la salita non ci resta che un bel tratto di cresta e infine l’ultima discesa che ci ricondurrà a Rosano, nostro punto di partenza.

Nota: chi volesse partire direttamente da Firenze con la bicicletta può iniziare da Ponte Vecchio, sulla riva d’Oltrarno, imboccando via De’ Bardi, per continuare sulla sinistra orografica dell’Arno sino a Rimaggio e qui confluire sulla SP 34 di Rosano, raggiungendo il nostro punto di partenza in circa 17 km.

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