
Museo della Linea Gotica a Pianosinatico
Un viaggio tra i luoghi della memoria e le testimonianze della Seconda Guerra Mondiale
La storia ha lasciato un profondo segno nel territorio pistoiese di Pianosinatico. Qui passava la Linea Gotica durante la Seconda Guerra Mondiale e sulle pendici della montagna e nei boschi intorno a questa frazione di Abetone Cutigliano erano nascosti bunker e postazioni di guerra.
Il museo raccoglie i cimeli che sono stati ritrovati dagli abitanti quando, finita la guerra, tornarono al loro paese, ormai ridotto ad un cumulo di macerie. L’esposizione di armi, documenti del periodo bellico, affetti personali e abiti dell’epoca insieme alla ricostruzione delle postazioni e delle uniformi, raccontano una pagina di storia che ha lasciato al paese di Pianosinatico profonde ferite.
Il museo è diviso in quattro stanze ciascuna delle quali raccoglie le testimonianze di ogni fazione. Nella stanza tedesca è riprodotta una delle 12 postazioni che facevano parte del caposaldo di Pianosinatico. Nella stanza americana si conserva materiale della 10th Mountain Division: un corpo speciale addestrato a combattere in ambienti montani e in condizioni estreme.





Nella stanza partigiana sono stati ricostruiti gli abiti con cui i partigiani andavano a combattere, basandosi su documenti fotografici, mentre stanza italiana mostra un manifesto fascista originale del 1935 in cui si invitava le famiglie italiane a cedere il proprio oro per finanziare la costruzione di armi per la guerra e un fascio a terra, simbolo della fine della dittatura.
È presente anche la collezione privata di Roberto Simoncini, con armi, elmetti e documenti appartenenti a varie nazionalità, da lui ritrovati nei boschi di Pianosinatico negli anni ’60.
Nei pressi del Museo si trova il monumento riqualificato dedicato alle vittime dell’Eccidio di Pianosinatico e da lì partono anche due percorsi, uno breve di 1,5 km e l’altro più lungo di circa 8 km, lungo i quali si possono vedere i resti di bunker e postazioni.
Per maggiori informazioni sulle visite al Museo e lungo i percorsi: Associazione Laltrolato del Caposaldo