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Duomo di Pescia

church
Luoghi della fede

La Cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, conserva pregevoli opere del Seicento e del Settecento

La Cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo di Pescia, secondo alcune fonti risalirebbe addirittura al V-VI secolo. Una prima traccia della sua esistenza infatti è attestata in un documento dell’857, tuttavia alcuni secoli dopo la chiesa fu completamente ricostruita in seguito a un incendio che distrusse Pescia nel 1281. Risalgono ad allora alcune tracce nel corpo della muratura, tra cui il campanile, che si ritiene un’antica torre della cerchia muraria in parte modificata nel Trecento.

Le forme attuali del Duomo risalgono invece al 1684, quando, su progetto di Antonio Maria Ferri, fu ricostruito del tutto in seguito al crollo della cupola, che aveva distrutto gran parte dell’edificio medioevale. L’originario impianto a croce latina venne sostituito da una struttura a una sola navata con cappelle laterali, sormontata da una cupola. La facciata, incompiuta sino alla fine dell’Ottocento, fu realizzata secondo il gusto neoclassico, ed è stata completata nel 1933 con l’inserimento del portale in marmo.

Tra le opere da segnalare ricordiamo un pregevole dipinto settecentesco custodito nella cappella Forti: la Natività della Vergine di Giuseppe Bottani, mentre sull’altare del Santissimo Sacramento si trova la Madonna del Baldacchino di Pier Dandini, copia dell’originale di Raffaello che era qui fino al 1697.
Di lato c’è il mausoleo di Monsignor Baldassarre Turini, di Raffaello da Montelupo. L’effigie scultorea del Turini è di Pierino da Vinci, nipote di Leonardo. L’altare maggiore seicentesco è opera di Giuseppe Vaccà e fu finanziato dal celebre cantante lirico Giovanni Francesco Grossi detto Siface. Sul lato sinistro della chiesa, la Cappella Cecchi, dedicata a San Lorenzo, è decorata da una tela di Anton Domenico Gabbiani. Nell’ultima cappella, un tempo sede del Battistero, sull’altare, è visibile una tela di Romano Stefanelli (1985), allievo di Pietro Annigoni.