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Chiesa di Santa Chiara a Monte San Savino

church
Luoghi della fede

Una piccola chiesa che conserva numerosi tesori

La Chiesa di Santa Chiara a Monte San Savino nasce come completamento dell'attiguo convento delle monache Clarisse, le quali, intorno al 1659, ottennero il permesso di costruire sopra l'ultimo tratto superstite degli antichi fossati del Cassero. Completata nel 1661, la chiesa fu ad uso conventuale fino al 1793, quando l'istituto delle Clarisse fu oggetto delle soppressioni granducali.

Acquistato dalla famiglia Galletti, l'edificio fu via via arricchito di preziose e importanti opere d'arte. Tra le opere qui collocate, la Pala con San Lorenzo, San Sebastiano e San Rocco e quella invetriata con la Madonna col Bambino e i SS Agata, Lucia, Benedetto e Romualdo, entrambe di Andrea Sansovino e databili agli anni '90 del XV secolo; le due pale robbiane invetriate o parzialmente invetriate con Adorazione dei Pastori e Miracolo della Neve e di Sant'Antonio Abate, dello stesso periodo.

Passata successivamente alla famiglia Gamurrini di Arezzo, la chiesa fu ulteriormente abbellita con frammenti di affreschi staccati con Profeta Geremia, Profeta scrivente, San Pietro e San Paolo, provenienti dalla distrutta Chiesa di San Rocco ad Arezzo.

Sull'altare maggiore è collocata la tela con Presentazione al Tempio e SS Nicola, Savino e Chiara, dipinta da Salvi Castellucci nel 1663. Si tratta dell'unica opera realizzata appositamente per questa chiesa. Sotto l'altare maggiore è poi presente la sepoltura di un misterioso personaggio, definito dal folklore popolare San Teofilo, più probabilmente un cavaliere spagnolo vissuto nel '500 e legato al Papa Giulio III. Sotto l'altare destro è invece conservato un Presepe ligneo di epoca settecentesca.

Completano l'edificio la cantoria con organo e la piccola cappella-oratorio riccamente affrescata nel primo '800, con grottesche e strumenti della Passione.