Esistono paesaggi toscani dominati da colline brulle che si accendono di bianco quando il sole brilla alto e asciuga la loro argilla. In Val d’Orcia, ma soprattutto nell’area delle Crete Senesi, non è raro incontrare queste formazioni, che per il loro aspetto prendono il nome di Biancane.
Tra i siti naturalistici di maggiore importanza e impatto visivo ci sono quelli che si estendono nel territorio di Asciano: il Deserto di Accona e le Biancane di Leonina.
La nascita di questo particolare tipo di rilievi risale al periodo pliocenico — circa 4 milioni di anni fa — quando quest’area costituiva il fondale del Mar Tirreno. Tutt’oggi il terreno conserva tracce di salgemma. Si può esplorare la zona seguendo il sentiero CAI 003, noto come Anello delle Biancane di Leonina, che conduce anche nei pressi del Site Transitoire, oppure percorrendo la Via Lauretana, l’antica strada di comunicazione che attraversa tutta l’area e collega Siena a Cortona.
Le Biancane di Leonina sono quasi del tutto spoglie: la particolarità della terra che le compone non permette la crescita di alberi e arbusti, ma solo di una rada vegetazione che le ricopre come un velo sottile. Guardando oltre questi rilievi si scorgono i campi coltivati e i calanchi, aspre formazioni rocciose che creano creste nel terreno, createsi in seguito al fenomeno di erosione prodotto dalle acque.
Ad osservare le Biancane di Leonina è l’omonimo castello, un complesso architettonico nato come baluardo senese e in seguito trasformato in una fattoria fortificata, oggi struttura ricettiva.