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Basilica della Madonna dell'Umiltà

church
Luoghi della fede

Fondata alla fine del Quattrocento, presenta una cupola del Vasari ispirata a quella di Santa Maria del Fiore di Firenze

La Basilica della Madonna dell’Umiltà si trova a Pistoia e rappresenta un notevole esempio di architettura rinascimentale.
La sua origine è legata a un evento miracoloso che riguarda un’immagine della Madonna, un tempo conservata nell’antica chiesa medievale di Santa Maria Forisportam. L’episodio avvenne nell’anno 1490, in concomitanza di un periodo turbolento di lotte tra fazioni cittadine. Pare che dal dipinto sgorgarono lacrime argentee, probabilmente evidenza del dolore della Vergine per quelle guerre sconsiderate. La popolazione e gli abitanti del circondario iniziarono così un continuo pellegrinaggio presso quel luogo di culto e, quando ci rese conto che la devozione aumentava in maniera esponenziale, si decise di dedicare alla pittura uno spazio che fosse più all’altezza di quei nuovi miracoli a cui la città stava assistendo.
Cupola del vestibolo
Cupola del vestibolo - Credit: Mongolo1984

La prima pietra fu posata nel 1495, sotto la direzione dell’architetto Giuliano da Sangallo, per poi proseguire, a metà Cinquecento, con la guida di Giorgio Vasari, voluta specificatamente da Cosimo I. È proprio al Vasari che è dovuta la cupola, elemento architettonico che, visibile da ogni parte di Pistoia, è un chiaro rimando alla cupola del Brunelleschi a Firenze.

La ricchezza degli interni è dovuta senza dubbio ai devoti più benestanti che, nel tempo, hanno fatto sì che la chiesa acquisisse preziosità. Le cappelle laterali, per esempio, furono decorate per volere di importanti famiglie pistoiesi, come quella dei Rospigliosi. Tra le opere spicca l’altare maggiore, realizzazione dello scultore Pietro Tacca, allievo del Giambologna.