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Itinerari
Trekking tra le Colline Metallifere: da Gerfalco alle Cornate

Affacciarsi sul Tirreno, nella riserva naturale delle Cornate

La particolarità delle Colline Metallifere Grossetane è il sottosuolo, ricco di numerosi giacimenti minerari sfruttati sin dall'epoca medievale. Qui nasce un percorso di difficoltà media che raggiunge la vetta delle Cornate di Gerfalco. Nelle giornate più limpide si può godere di un meraviglioso panorama sul Tirreno e, con un po' di fortuna, si intravedono le isole dell'Arcipelago Toscano e perfino la Corsica.

Il luogo di inizio dell'itinerario è il borgo di Gerfalco, si prosegue per il castello di Fosini che si trova sugli strapiombi del torrente Pavone fino a percorrere il tratto finale che arriva fino alle Cornate

1.
PRIMA TAPPA
Gerfalco

Piccolo borgo che si trova ai piedi delle Cornate che nasce nel Medioevo grazie allo sfruttamento dei minerali, in particolar modo l'argento, che si trovano in questo territorio. Per questo motivo era un luogo molto conteso dai più grandi centri limitrofi tra cui Volterra, Siena e Massa Marittima.

Dell'antico centro storico si sono conservate le Mura di Gerfalco, il sistema murario difensivo che risale al XII secolo da cui si aprono due porte ad arco tondo e si elevano due torri di guardia, la Chiesa di San Biagio e la Chiesa dela Misericordia, anch'esse costruite nel medioevo ma poi ristrutturate durante il rinascimento, e la Chiesa di Sant'Agostino nata dall'antico convento dell'ordine mendicante degli Agostiniani.

Piccolo borgo che si trova ai piedi delle Cornate che nasce nel Medioevo grazie allo sfruttamento dei minerali, in particolar modo l'argento, che si trovano in questo territorio. Per questo motivo era un luogo molto conteso dai più grandi centri limitrofi tra cui Volterra, Siena e Massa Marittima.

Dell'antico centro storico si sono conservate le Mura di Gerfalco, il sistema murario difensivo che risale al XII secolo da cui si aprono due porte ad arco tondo e si elevano due torri di guardia, la Chiesa di San Biagio e la Chiesa dela Misericordia, anch'esse costruite nel medioevo ma poi ristrutturate durante il rinascimento, e la Chiesa di Sant'Agostino nata dall'antico convento dell'ordine mendicante degli Agostiniani.

2.
TERZA TAPPA
Cornate di Gerfalco

Il massiccio più alto delle Colline Metallifere, di altezza oltre i 1000 metri,  e area ricca di risorse minerarie, vegetali e faunistiche. Sulla sommità del rilievo calcareo si ha la presenza di praterie e garighe, mentre sui versanti si hanno boschi di carpino nero e boschi misti di cerro, lecci e roverella. Grazie alla presenza dei rarissimi falco pellegrino e falco lanario, uccelli a rischio emergenza in Italia, è stata istituita nel 1996  la Riserva Naturale Cornate e Fosini. All'interno del parco si trovano le antiche cave di rosso ammonitico, una varietà di marmo caratteristico per il suo colore rosa.

Il massiccio più alto delle Colline Metallifere, di altezza oltre i 1000 metri,  e area ricca di risorse minerarie, vegetali e faunistiche. Sulla sommità del rilievo calcareo si ha la presenza di praterie e garighe, mentre sui versanti si hanno boschi di carpino nero e boschi misti di cerro, lecci e roverella. Grazie alla presenza dei rarissimi falco pellegrino e falco lanario, uccelli a rischio emergenza in Italia, è stata istituita nel 1996  la Riserva Naturale Cornate e Fosini. All'interno del parco si trovano le antiche cave di rosso ammonitico, una varietà di marmo caratteristico per il suo colore rosa.

3.
SECONDA TAPPA
Castello di Fosini

Situato alle sorgenti del Torrente Pavone, nel comune di Radicondoli, si ha questa fortezza che risale alla metà del XII secolo che ha fatto parte dei possedimenti dei vescovi di Volterra, successivamente feudo della famiglia dei Pannocchieschi e infine sotto il dominio dei Conti d'Elci. La sua struttura ha una forma quadrangolare, con base a scarpa e numerose feritoie soprattutto nel piano inferiore. Dalla torre principale si ammirerebbe la Valle del Pavone, immersa in un fittissimo bosco, godendo del suggestivo panorama.

Situato alle sorgenti del Torrente Pavone, nel comune di Radicondoli, si ha questa fortezza che risale alla metà del XII secolo che ha fatto parte dei possedimenti dei vescovi di Volterra, successivamente feudo della famiglia dei Pannocchieschi e infine sotto il dominio dei Conti d'Elci. La sua struttura ha una forma quadrangolare, con base a scarpa e numerose feritoie soprattutto nel piano inferiore. Dalla torre principale si ammirerebbe la Valle del Pavone, immersa in un fittissimo bosco, godendo del suggestivo panorama.

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