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Gustave Doré, Dante Alighieri, Biblioteca Stibbert
Photo © Archivio Fotografico Museo Stibbert
Photo © Archivio Fotografico Museo Stibbert

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Mostre

Il mito dantesco e Frederick Stibbert

Il Museo Stibbert racconta in una mostra virtuale come Frederick Stibbert ebbe l'occasione di partecipare alle celebrazioni per il sesto centenario dalla nascita di Dante Alighieri, prestando 41 pezzi fra armature, scudi, mazze ferrate, spade, alabarde ed elmi per la Mostra del Medio Evo, che inaugurò il 14 maggio 1865 nel Palazzo del Bargello. Lo stesso giorno si scopriva in piazza Santa Croce anche la statua di Dante, opera dello scultore Enrico Pazzi. 

La statua incarnando il “poeta della patria”, divenne simbolo anche del riscatto nazionale. Dante rappresentava la cosciente riscoperta dei valori storici italiani e da qui l’attenzione verso il Medioevo ed il Quattrocento. Anche Frederick Stibbert non rimase indifferente alla figura del “ghibellin fuggiasco”, non solo perché fece propri gli ideali risorgimentali, partecipando da volontario alla campagna del 1866 come guida garibaldina, ma da cittadino britannico sentì forte quel fascino che la figura dantesca esercitava anche sulla comunità inglese. 

Per gli anglo-fiorentini dell'Ottocento, impegnati nel recupero della cultura medievale, un legame indissolubile univa Dante a Firenze, un vagheggiamento per un'epoca ritenuta perfetta e felice ricercata anche da Stibbert fra le mura della sua casa-museo trasformata in castello.