Arezzo è una delle capitali mondiali dell'oro: sono migliaia le aziende che portano avanti l'antica tradizione orafa.
Quest'arte si è diffusa tra il XIV e il XV secolo, ma è nata ancora prima: gli Etruschi lavorarono questo metallo prezioso mettendo in atto alcune tecniche che sono ancora oggi utilizzate nei laboratori.
I musei di Arezzo e del suo territorio, in particolare a Cortona, custodiscono infatti molte testimonianze dell’arte orafa etrusca datate sino al VI secolo a.C.
Nella storia della produzione orafa di Arezzo hanno un posto privilegiato gli oggetti a destinazione ecclesiastica e i gioielli per ornamento personale di tipo popolare.
La rivoluzione dell’oro aretino avviene nel 1926, quando furono poste le basi di una produzione su larga scala da cui hanno preso vita centinaia di aziende attive nella zona di Arezzo, in Valdichiana e Valtiberina.
La lavorazione artigianale segue ancora antichi procedimenti manuali: microfusione a cera persa, sbalzo, granulazione, filigrana, incisione, traforo o stampo. Quasi tutto è realizzato a mano, dal disegno del gioiello alla preparazione della lega metallica, via via lungo tutte le fasi di esecuzione durante le quali l’artigiano interviene per ritoccare, saggiare e modellare a freddo o sulla fiamma con ceselli, pinze e lime, per smerigliare, satinare, lucidare.
La bellezza dell’oro spesso incontra quella delle pietre preziose incastonate in monili pregiati.
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