Dal 1873 il Carnevale di Viareggio è una delle manifestazioni folkloristiche più colorate e irriverenti d’Italia, grazie ai suoi grandi carri allegorici in cartapesta. Iniziata come una sfilata di carrozze addobbate, nel tempo si è evoluta in un vero e proprio spettacolo itinerante, dove carri in movimento fanno bella mostra di sé circondati da centinaia di figuranti in maschera.
La materia prima di questi grandi carri è la carta a calco, meglio conosciuta come cartapesta, che è stata inventata proprio a Viareggio dal costruttore e pittore locale Antonio D'Arliano nel 1925. Questo materiale così leggero e malleabile, infatti, ha permesso di realizzare carri sempre più grandi, creati da artigiani sempre più specializzati nella creazione di questi giganti teatri ambulanti.
Nasce così la figura del carrista, che ha l’estro e la creatività dell’artista, la maestria e l’ingegno dell’artigiano, la spettacolarità di uno scenografo. Ogni carro è una vera e propria opera d’arte fatta di pochi e semplici ingredienti, quali carta di giornale impastata con colla di farina e acqua.
La lavorazione dura diversi mesi e parte dall’idea del carro allegorico dell’artista, che la trasforma in bozzetto e poi in uno scheletro di giunchi, legno e fil di ferro. Questa armatura viene quindi rivestita con la creta, modellata con le mani, e poi spruzzata col gesso, per diventare la base su cui viene applicata la cartapesta. Strato dopo strato di giornali e colla, nascono questi giganti di cartapesta.
Ogni carro può raggiungere un’altezza di 20 metri e 12 di larghezza, ed è fatto per stupire ed incantare il pubblico, ma anche la giuria che alla fine delle sfilate decreta la classifica dei carri più belli di quella edizione del carnevale.
Queste festose macchine allegoriche in cartapesta vengono realizzate con passione negli hangar-laboratori dei maestri carristi ospitati all’interno della Cittadella del Carnevale. Al suo interno lavorano centinaia di persone durante tutto l’anno, ed è il luogo dove avviene la magia della creazione. Qui si possono ammirare gli artisti a lavoro, vedere i carri premiati delle edizioni passate e visitare il Museo del Carnevale per un viaggio nella storia di una delle manifestazioni più colorate d’Italia.