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Itinerari
Leonardo da Vinci e la passione per l’archeologia

Quattro giorni in giro per la Toscana, tra Val di Chiana, Chianti e Maremma per conoscere gli studi del Genio

Nato a Vinci, in terra etrusca, Leonardo si interessò moltissimo all’archeologia della Toscana. I suoi capolavori, spesso, contengono anche dei riferimenti all’antichità. Ad esempio, nella Battaglia di Anghiari, il dipinto “sfortunato” del Genio rimasto incompiuto e oltretutto distrutto per far posto alle decorazioni del Vasari, vi erano delle raffigurazioni simili ai sarcofagi romani. Leonardo era molto affascinato dal passato e adottò modelli antichi anche in architettura. 

Val di Chiana (Senese e Aretina), Prato, Colline Fiorentine, Chianti, Terre di Siena e Maremma sono soltanto alcune regioni che, con il loro patrimonio, hanno ispirato il più grande scienziato di tutti i tempi.

1.
Primo Giorno
Arezzo, Cortona e Chiusi

Leonardo studiò il passato archeologico di Arezzo. La città, di antichissima origine, conservava testimonianze archeologiche uniche, come l'anfiteatro romano, inglobato nel monastero di San Bernardo ed oggi inserito nel percorso del Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate. Inoltre qui vennero alla luce reperti etruschi come la Chimera, restaurata da Benvenuto Cellini. Nel Museo Archeologico di Arezzo si possono ammirare reperti ellenistici, etruschi e romani provenienti dal territorio, che influenzarono, oltre al Genio, anche Donatello e Verrocchio.
Infine, il Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna ospita un putto in marmo di Pierino da Vinci, nipote di Leonardo.

Da Arezzo, ci spostiamo a Cortona, nella Val di Chiana Aretina. Il borgo, di origine etrusca, ospita la Biblioteca Etrusca, quale conserva una copia del XVII secolo del Libro di Pittura: "Opinione di Leonardo da Vinci. Modo di dipignere prospettive, ombre, lontananze, altezze, basezze da vicino, da lontano, et altro". Prima di ripartire, concediamoci una sosta in qualche enoteca del centro storico per gustare un calice di vino locale: sicuramente apprezzato anche all’epoca di Leonardo.

La tappa successiva è Chiusi, nella regione Senese della Val di Chiana. In questo centro di estrema rilevanza fin dall’epoca etrusca, Da Vinci ebbe l’occasione di studiare la tomba del Re Porsenna, presente nel Codice Atlantico.

Leonardo studiò il passato archeologico di Arezzo. La città, di antichissima origine, conservava testimonianze archeologiche uniche, come l'anfiteatro romano, inglobato nel monastero di San Bernardo ed oggi inserito nel percorso del Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate. Inoltre qui vennero alla luce reperti etruschi come la Chimera, restaurata da Benvenuto Cellini. Nel Museo Archeologico di Arezzo si possono ammirare reperti ellenistici, etruschi e romani provenienti dal territorio, che influenzarono, oltre al Genio, anche Donatello e Verrocchio.
Infine, il Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna ospita un putto in marmo di Pierino da Vinci, nipote di Leonardo.

Da Arezzo, ci spostiamo a Cortona, nella Val di Chiana Aretina. Il borgo, di origine etrusca, ospita la Biblioteca Etrusca, quale conserva una copia del XVII secolo del Libro di Pittura: "Opinione di Leonardo da Vinci. Modo di dipignere prospettive, ombre, lontananze, altezze, basezze da vicino, da lontano, et altro". Prima di ripartire, concediamoci una sosta in qualche enoteca del centro storico per gustare un calice di vino locale: sicuramente apprezzato anche all’epoca di Leonardo.

La tappa successiva è Chiusi, nella regione Senese della Val di Chiana. In questo centro di estrema rilevanza fin dall’epoca etrusca, Da Vinci ebbe l’occasione di studiare la tomba del Re Porsenna, presente nel Codice Atlantico.

2.
Secondo giorno
Artimino e Fiesole

Il secondo giorno, il nostro viaggio inizia a Artimino, dove svetta la meravigliosa Villa Medicea La Ferdinanda. Qui, nel cuore del Montalbano, ancora oggi si può vedere il caratteristico girarrosto, realizzato seguendo il disegno leonardiano.

Nel Museo Archeologico si conservano molti reperti di epoca romana; una sezione, invece, è dedicata alle ceramiche di Bacchereto, il borgo in cui la famiglia Da Vinci possedeva una fornace.

Dalla Valle dell’Arno, ci dirigiamo a Fiesole, nei dintorni di Firenze. Di questa città etrusco-romana Leonardo probabilmente ammirò le mura e il "Lago di Fiesole" e disegnò questi colli nel foglio 20v del Codice di Madrid II. Fiesole, città romantica e affascinante, merita una visita anche per vedere da vicino l’area archeologica che comprende un teatro romano, le terme, un tempio e un museo archeologico.

Il secondo giorno, il nostro viaggio inizia a Artimino, dove svetta la meravigliosa Villa Medicea La Ferdinanda. Qui, nel cuore del Montalbano, ancora oggi si può vedere il caratteristico girarrosto, realizzato seguendo il disegno leonardiano.

Nel Museo Archeologico si conservano molti reperti di epoca romana; una sezione, invece, è dedicata alle ceramiche di Bacchereto, il borgo in cui la famiglia Da Vinci possedeva una fornace.

Dalla Valle dell’Arno, ci dirigiamo a Fiesole, nei dintorni di Firenze. Di questa città etrusco-romana Leonardo probabilmente ammirò le mura e il "Lago di Fiesole" e disegnò questi colli nel foglio 20v del Codice di Madrid II. Fiesole, città romantica e affascinante, merita una visita anche per vedere da vicino l’area archeologica che comprende un teatro romano, le terme, un tempio e un museo archeologico.

3.
Terzo giorno
Castellina in Chianti e Murlo

Da Fiesole andiamo ad esplorare la zona del Chianti e ci fermiamo a Castellina. Leonardo disegnò, tra gli altri soggetti, un tumulo ipogeo, una sorta di complesso funerario, rinvenuto proprio in questa località. A Castellina in Chianti si può visitare la Rocca, sede del Museo Archeologico del Chianti Senese che raccoglie i reperti trovati anche nei comuni limitrofi di Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti.

Una sala del museo è dedicata all’approfondimento della Necropoli del Poggino e del Tumulo di Montecalvario. Probabilmente, proprio quest’ultimo, è stato fonte d’ispirazione artistica per Leonardo. 

Nei suoi scritti, Leonardo cita anche un antico insediamento a sud di Siena, riferendosi al Vescovado di Murlo. Murlo, terra etrusca per antonomasia, ospita il Museo "Antiquarium di Poggio Civitate", un’area archeologica in cui sono stati rinvenuti alcuni resti di una dimora principesca.

Da Fiesole andiamo ad esplorare la zona del Chianti e ci fermiamo a Castellina. Leonardo disegnò, tra gli altri soggetti, un tumulo ipogeo, una sorta di complesso funerario, rinvenuto proprio in questa località. A Castellina in Chianti si può visitare la Rocca, sede del Museo Archeologico del Chianti Senese che raccoglie i reperti trovati anche nei comuni limitrofi di Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti.

Una sala del museo è dedicata all’approfondimento della Necropoli del Poggino e del Tumulo di Montecalvario. Probabilmente, proprio quest’ultimo, è stato fonte d’ispirazione artistica per Leonardo. 

Nei suoi scritti, Leonardo cita anche un antico insediamento a sud di Siena, riferendosi al Vescovado di Murlo. Murlo, terra etrusca per antonomasia, ospita il Museo "Antiquarium di Poggio Civitate", un’area archeologica in cui sono stati rinvenuti alcuni resti di una dimora principesca.

4.
Quarto giorno
Populonia e Sovana

La Maremma è una delle regioni più amate dai toscani e dai turisti. Anche Leonardo ne rimase affascinato, in particolare, cita più volte nei suoi scritti il litorale e il promontorio di Populonia, l’unica grande città etrusca fondata sul mare, con il porto nel Golfo di Baratti, tra Piombino e San Vincenzo.

Da visitare è assolutamente il Parco Archeologico di Baratti e Populonia che testimonia lo splendore delle civiltà antiche, tra architetture di tumuli, arredi funerari e altri reperti, rinvenuti in fondo al mare.

Se ci spostiamo dalla costa all’entroterra maremmano, troviamo alcuni borghi incantevoli, rimasti immutati nel tempo. Sorano, Pitigliano e Sovana sono solo alcune perle costruite nel tufo e custodite dalla campagna circostante. Leonardo raffigura a questo proposito il centro etrusco di Sovana, con particolare attenzione per le strade come il Cavone, le necropoli rupestri e le tombe di Ildebranda e della Sirena.

La Maremma è una delle regioni più amate dai toscani e dai turisti. Anche Leonardo ne rimase affascinato, in particolare, cita più volte nei suoi scritti il litorale e il promontorio di Populonia, l’unica grande città etrusca fondata sul mare, con il porto nel Golfo di Baratti, tra Piombino e San Vincenzo.

Da visitare è assolutamente il Parco Archeologico di Baratti e Populonia che testimonia lo splendore delle civiltà antiche, tra architetture di tumuli, arredi funerari e altri reperti, rinvenuti in fondo al mare.

Se ci spostiamo dalla costa all’entroterra maremmano, troviamo alcuni borghi incantevoli, rimasti immutati nel tempo. Sorano, Pitigliano e Sovana sono solo alcune perle costruite nel tufo e custodite dalla campagna circostante. Leonardo raffigura a questo proposito il centro etrusco di Sovana, con particolare attenzione per le strade come il Cavone, le necropoli rupestri e le tombe di Ildebranda e della Sirena.

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