
La traversata delle Alpi Apuane
Una vacanza di rifugio in rifugio tra le vette più belle
Per gli appassionati della montagna e del trekking, vi presentiamo un affascinante percorso che attraversa le splendide vette delle Alpi Apuane. Durante i quattro giorni di cammino, saltando di rifugio in rifugio, vi accompagneranno splendidi paesaggi, con una natura fatta di picchi e valli scoscese, prati fioriti e cime innevate.
Si parte da un piccolo borgo della misteriosa Lunigiana per arrivare nel territorio garfagnino, toccando località della Versilia che spesso consentono di allungare lo sguardo fino il mare.


Al Rifugio Orto di Donna
Si parte da Vinca, grazioso e accogliente paesino della Lunigiana circondato da immensi e antichi castagneti. Grazie ai suoi boschi, è stata importante proprio l'attività di raccolta delle castagne, insieme a un altro prodotto che lo ha reso celebre: l'ottimo pane scuro che vi si produce. Dal paese, ci si incammina quindi sul sentiero per il primo trasferimento verso il rifugio. Seguendo i saliscendi del sentiero nel bosco all’ombra di faggi, si arriva al Rifugio Orto di Donna, dove si pernotta alla fine di questa prima tappa.


Al Rifugio Nello Conti
Si riprende il cammino al mattino seguente; non distante si può visitare un antico bivacco delle Alpi Apuane, la dimostrazione della grande passione per la montagna ed il forte spirito di adattamento di un tempo. Da qui si sale per arrivare fino alla vetta del Monte Tambura. Tutt'intorno si aprono stupendi panorami sulle cime delle Apuane settentrionali con il Monte Pisanino, la vetta più alta e difficile della catena. Si notano anche le cave di escavazione del marmo che lasciano gli escursionisti affascinati e perplessi per il forte confronto con la natura intatta.
Lungo il percorso si trova un altro rifugio-bivacco, Aronte, che prende nome da una leggenda su un indovino della zona. La salita verso la cima della montagna è impegnativa e il sentiero non sembra ben visibile; è facile avvertire le vertigini, quindi si suggerisce prudenza. Arrivati in cima, si vede un panorama vastissimo, dal mare alle splendide vette degli Appennini.
Dopo una sosta con un buon pranzo al sacco, si scende verso il prossimo rifugio passando dalla "finestra" Vandelli, una spianata artificiale costruita per la sosta delle carrozze lungo la via dove un tempo probabilmente c'era un punto di sosta o di ristoro. Da questa piattaforma c'è una vista panoramica che arriva fino al mare e si vede, a pochi metri, il rifugio Conti.


Verso Arni, al Rifugio Puliti
Dopo il pernottamento al rifugio, il mattino seguente si riprende il cammino lungo un sentiero più dolce e tranquillo che dà modo di godere della bellezza del panorama, del bosco, dei fiori e delle rocce. Da qui si notano gli imponenti torrioni del Monte Corchia, con i suoi 1677 metri di altezza, e nel pomeriggio si raggiunge il Rifugio Puliti ad Arni, dove sostare per la notte.

In discesa verso valle
Al mattino, una volta passati davanti alla Madonnina di Arni, si prosegue sulla via marmifera per raggiungere il sentiero che porta alla Foce di Mosceta, lasciando alle spalle già molti chilometri. Il sentiero passa sopra il Colle del Cipollaio: la strada provinciale del Cipollaio dalla Versilia attraversa le Alpi Apuane e porta infine nella Valle della Garfagnana.

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