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Itinerari
Una gita gastronomica di 5 giorni in Lunigiana

Un viaggio nei sapori del nord della Toscana

Il cuore della Lunigiana è diviso tra la Toscana e la Liguria, lungo il fiume Magra. La sua notorietà è aumentata dopo che l'attore George Clooney ha acquistato una villa nei dintorni di Pontremoli, ma qui c'è molto di più da scoprire. In cima alla lista troviamo cibo e vino, pani antichi e prodotti certificati della zona.

Ma cosa aspettiamo? Iniziamo ad esplorare!

1.
PRIMO GIORNO
Pontremoli e dintorni

Pontremoli è la prima tappa perfetta per stuzzicare il palato. Inizia con un classico della Lunigiana: un piatto abbondante di testaroli al pesto. Per questa pietanza viene preparata una base grande e sottile usando solo acqua, farina e sale: il segreto è nell'attrezzatura da cucina. Per tradizione, i testaroli sono preparati in un testo, una pentola a cupola in ghisa, sopra il fuoco. Una volta che la base è completa, viene tagliata in quadrati simili a pasta, che vengono poi gettati in acqua bollita. La pasta viene condita con pesto, o con la ricotta, con grana o con un altro formaggio. Oppure, a volte vengono conditi con funghi e carni.

Tuffati nei testaroli sapendo che stai partecipando ad una storia culinaria secolare, e cena come facevano gli antichi: i testaroli sono anche conosciuti come la "prima pasta registrata". Come molti dei piatti contadini della Toscana, sono stati inventati dalla necessità e con ingredienti limitati, ma sono diventati un piatto prelibato nei migliori ristoranti della regione.

Lasciati spazio per una torta salata. La torta d'erbe è un antipasto o un piatto principale ricco di sapori e origini "wild": un omaggio alla stagionalità toscana in un piatto unico. Erbe selvatiche e verdure di stagione di produzione locale sono tutto quello che serve: porri, cipolle, spinaci e bietole sono i capisaldi, cucinati prima in acqua bollente e poi mescolati con parmigiano, pane grattugiato, olio e sale.

Pontremoli è la prima tappa perfetta per stuzzicare il palato. Inizia con un classico della Lunigiana: un piatto abbondante di testaroli al pesto. Per questa pietanza viene preparata una base grande e sottile usando solo acqua, farina e sale: il segreto è nell'attrezzatura da cucina. Per tradizione, i testaroli sono preparati in un testo, una pentola a cupola in ghisa, sopra il fuoco. Una volta che la base è completa, viene tagliata in quadrati simili a pasta, che vengono poi gettati in acqua bollita. La pasta viene condita con pesto, o con la ricotta, con grana o con un altro formaggio. Oppure, a volte vengono conditi con funghi e carni.

Tuffati nei testaroli sapendo che stai partecipando ad una storia culinaria secolare, e cena come facevano gli antichi: i testaroli sono anche conosciuti come la "prima pasta registrata". Come molti dei piatti contadini della Toscana, sono stati inventati dalla necessità e con ingredienti limitati, ma sono diventati un piatto prelibato nei migliori ristoranti della regione.

Lasciati spazio per una torta salata. La torta d'erbe è un antipasto o un piatto principale ricco di sapori e origini "wild": un omaggio alla stagionalità toscana in un piatto unico. Erbe selvatiche e verdure di stagione di produzione locale sono tutto quello che serve: porri, cipolle, spinaci e bietole sono i capisaldi, cucinati prima in acqua bollente e poi mescolati con parmigiano, pane grattugiato, olio e sale.

2.
SECONDO GIORNO
La "dolce" Pontremoli

Le verdure stagionali sono scelte sane, ma Pontremoli è anche un punto privilegiato per soddisfare i più golosi. Prendi il secondo giorno per assaporare dolci e bevande di altri tempi.

Il fascino modesto dentro e intorno a piazza della Repubblica è un inizio avvincente. Assaggiate i dolci tradizionali in un caffè storico o in una panetteria - la zona ne ospita diverse, ma è degna di nota la panetteria in stile liberty Antica Pasticceria degli Svizzeri, aperta da una famiglia svizzera nel 1842, gestita ancora da una famiglia di uno dei primi soci e ospita anche un caffè. Prova gli amor, un ricco ripieno di crema pasticcera stipato tra i wafer.

Le voglie non si sono ancora placate? Prova una spongata, una torta rotonda, piatta, dal colore rosa, piena di miele, frutta secca e spezie, condita con zucchero e servita tutto l'anno. Un fatto divertente: i giovani di Pontremoli davano questi dolci carichi d'amore alle loro future spose durante la stagione di Carnevale come segno di affetto.

Sete? Qui si trovano alcuni piccoli birrifici artigianali; ad esempio, Pontremoli ospita la Birra del Moro riconosciuta anche da Slow Food.

Le verdure stagionali sono scelte sane, ma Pontremoli è anche un punto privilegiato per soddisfare i più golosi. Prendi il secondo giorno per assaporare dolci e bevande di altri tempi.

Il fascino modesto dentro e intorno a piazza della Repubblica è un inizio avvincente. Assaggiate i dolci tradizionali in un caffè storico o in una panetteria - la zona ne ospita diverse, ma è degna di nota la panetteria in stile liberty Antica Pasticceria degli Svizzeri, aperta da una famiglia svizzera nel 1842, gestita ancora da una famiglia di uno dei primi soci e ospita anche un caffè. Prova gli amor, un ricco ripieno di crema pasticcera stipato tra i wafer.

Le voglie non si sono ancora placate? Prova una spongata, una torta rotonda, piatta, dal colore rosa, piena di miele, frutta secca e spezie, condita con zucchero e servita tutto l'anno. Un fatto divertente: i giovani di Pontremoli davano questi dolci carichi d'amore alle loro future spose durante la stagione di Carnevale come segno di affetto.

Sete? Qui si trovano alcuni piccoli birrifici artigianali; ad esempio, Pontremoli ospita la Birra del Moro riconosciuta anche da Slow Food.

3.
TERZO GIORNO
Zeri

Dopo due giorni passati a scavare nella cultura culinaria di Pontremoli, dirigiti a Zeri, a soli 30 minuti in auto. Qui potrai conoscere la sua famosa zerasca, una razza di agnello di medie dimensioni della zona. La carne è tenera e dolce, con una fragranza unica. L'agnello è ottimo per stufati, fritto, arrostito in forno con patate, o alla griglia, e quasi sempre accompagnato con un bicchiere di vino rosso locale.

I vegetariani e gli scettici non devono saltare la tappa di Zeri: la città è anche rinomata per i suoi fagioli e patate. I fagioli sono una tradizione in via di estinzione, dal momento che solo poche fattorie familiari coltivano il "fagiolo con il grembiule", noto per il suo aspetto maculato bianco e nero.

Le patate sono fonte di orgoglio locale sin dal 1777, e fortemente influenzate dall'altitudine locale. Qui vengono prodotte ancora tre varietà della patata di Zeri (rossa, bianca e gialla).

Dopo due giorni passati a scavare nella cultura culinaria di Pontremoli, dirigiti a Zeri, a soli 30 minuti in auto. Qui potrai conoscere la sua famosa zerasca, una razza di agnello di medie dimensioni della zona. La carne è tenera e dolce, con una fragranza unica. L'agnello è ottimo per stufati, fritto, arrostito in forno con patate, o alla griglia, e quasi sempre accompagnato con un bicchiere di vino rosso locale.

I vegetariani e gli scettici non devono saltare la tappa di Zeri: la città è anche rinomata per i suoi fagioli e patate. I fagioli sono una tradizione in via di estinzione, dal momento che solo poche fattorie familiari coltivano il "fagiolo con il grembiule", noto per il suo aspetto maculato bianco e nero.

Le patate sono fonte di orgoglio locale sin dal 1777, e fortemente influenzate dall'altitudine locale. Qui vengono prodotte ancora tre varietà della patata di Zeri (rossa, bianca e gialla).

4.
Quarto giorno
Mulazzo e Podenzana

Trascorri la quarta giornata divisa tra Mulazzo (40 minuti da Zeri in auto) e Podenzana (circa 35 minuti in auto da Mulazzo).

I buongustai conosceranno senza dubbio la mortadella di Bologna e la sua cugina toscana, la mortadella di Prato, ma, forse, non conoscono il tipo della Lunigiana. È un ricco salame a forma di U, composto da coscia di maiale, spalle e carne di spalla, con al centro una foglia di alloro e un profumo intenso di condimento. Generalmente prodotta tra dicembre e febbraio, è ricca di pepe e e spezie e in genere viene consumata dopo 40 giorni di stagionatura. Concediti un tagliere anche con la caciotta della Lunigiana, un formaggio bianco di latte vaccino prodotto tutto l'anno, o un pecorino regionale insieme ad alcune fette di pera.

Quando arrivi a Podenzana assaggia il panigaccio, un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto nei testi speciali in terracotta. Sono croccanti e di solito vengono serviti accanto a salumi e formaggi. Popolari come cibo da strada, hanno la versatilità delle crepes, a volte servite con miele, marmellata o nocciola, oppure riempite con prosciutto, mortadella o formaggio.

Trascorri la quarta giornata divisa tra Mulazzo (40 minuti da Zeri in auto) e Podenzana (circa 35 minuti in auto da Mulazzo).

I buongustai conosceranno senza dubbio la mortadella di Bologna e la sua cugina toscana, la mortadella di Prato, ma, forse, non conoscono il tipo della Lunigiana. È un ricco salame a forma di U, composto da coscia di maiale, spalle e carne di spalla, con al centro una foglia di alloro e un profumo intenso di condimento. Generalmente prodotta tra dicembre e febbraio, è ricca di pepe e e spezie e in genere viene consumata dopo 40 giorni di stagionatura. Concediti un tagliere anche con la caciotta della Lunigiana, un formaggio bianco di latte vaccino prodotto tutto l'anno, o un pecorino regionale insieme ad alcune fette di pera.

Quando arrivi a Podenzana assaggia il panigaccio, un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto nei testi speciali in terracotta. Sono croccanti e di solito vengono serviti accanto a salumi e formaggi. Popolari come cibo da strada, hanno la versatilità delle crepes, a volte servite con miele, marmellata o nocciola, oppure riempite con prosciutto, mortadella o formaggio.

5.
QUINTO GIORNO
Fosdinovo

Completa il tuo itinerario in Lunigiana con un tuffo a Fosdinovo, considerata la "porta della Lunigiana" e una tappa meravigliosa per gli amanti del vino. In auto, è a circa 45 minuti da Podenzana.

Puoi abbinare un bicchiere di Colli di Luni Vermentino D.O.C. ad una zuppa a base di pesce o a un fritto misto di pesce. Con un colore giallo paglierino e un profumo intenso e fruttato, questo vino dal sapore asciutto e vagamente mandorlato è un piacere per il palato, soprattutto dopo aver guadagnato la DOC nel 1990. La zona di produzione dei "Colli di Luni" comprende Fosdinovo, Aulla e Podenzana nella provincia di Massa Carrara, nonché altri 14 comuni in Liguria.

Anche se il Vermentino è forse il vino regionale più famoso, ce ne sono molti altri provenienti da tutta la Lunigiana, tra cui rossi e rosè. L'area di produzione IGT Val di Magra si estende da Pontremoli fino a Aulla e Zeri.

Assaggia questi vini con le frittelle di castagne, le mele e il miele della Lunigiana, il primo in Italia ad ottenere lo status DOP dall'Unione Europea, e attualmente l'unico miele DOP in Toscana.

Completa il tuo itinerario in Lunigiana con un tuffo a Fosdinovo, considerata la "porta della Lunigiana" e una tappa meravigliosa per gli amanti del vino. In auto, è a circa 45 minuti da Podenzana.

Puoi abbinare un bicchiere di Colli di Luni Vermentino D.O.C. ad una zuppa a base di pesce o a un fritto misto di pesce. Con un colore giallo paglierino e un profumo intenso e fruttato, questo vino dal sapore asciutto e vagamente mandorlato è un piacere per il palato, soprattutto dopo aver guadagnato la DOC nel 1990. La zona di produzione dei "Colli di Luni" comprende Fosdinovo, Aulla e Podenzana nella provincia di Massa Carrara, nonché altri 14 comuni in Liguria.

Anche se il Vermentino è forse il vino regionale più famoso, ce ne sono molti altri provenienti da tutta la Lunigiana, tra cui rossi e rosè. L'area di produzione IGT Val di Magra si estende da Pontremoli fino a Aulla e Zeri.

Assaggia questi vini con le frittelle di castagne, le mele e il miele della Lunigiana, il primo in Italia ad ottenere lo status DOP dall'Unione Europea, e attualmente l'unico miele DOP in Toscana.

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