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Itinerari
Risalendo la costa toscana: da Populonia a Pisa

In viaggio alla scoperta degli Etruschi

Pisa e Populonia furono i due grandi porti dell’Etruria settentrionale.
Populonia, inoltre, è l’unica città etrusca direttamente sul mare:
i suoi abitanti, come testimoniano i ricchi corredi ritrovati nei tumuli, conducevano una vita sfarzosa e si erano arricchiti grazie al controllo delle miniere di ferro locali e della vicina Isola d’Elba, il cui sfruttamento divenne ben presto sistematico.
Il territorio controllato da Populonia raggiunse Cecina, Piombino e Campiglia Marittima dove  sono stati ritrovati impianti produttivi e tumuli principeschi con preziosi corredi funerari. 
Pisa era un porto fluviale, collocato alla confluenza tra il Serchio e l’Arno. Testa di ponte per le esportazioni dei prodotti dell’Etruria settentrionale, ebbe frequenti rapporti anche con i porti etruschi meridionali, in particolare quelli sulle coste laziali.
Fu centro dell’esportazione etrusca del vino verso le coste francesi e spagnole.

Ecco un itinerario per ripercorrere i principali siti archeologici che si trovano in quest’area.

1.
Prima Tappa
Populonia

Percorrendo la strada che costeggia il golfo di Baratti, si incontra sulla sinistra l’ingresso al Parco Archeologico di Populonia,un vero e proprio museo all’aperto affacciato sul mare.
All’interno del parco è possibile visitare la necropoli di San Cerbone-Casone, la necropoli delle Grotte e l’acropoli di Populonia.
Nel Centro di Archeologia Sperimentale “Davide Mancini”, situato nel cuore del parco dove si possono svolgere numerose attività, sperimentando le tecniche antiche: operatori esperti conducono i visitatori nell’esperienza manuale della fabbricazione di oggetti della vita quotidiana, dalla preistoria al periodo etrusco.
La maggior parte degli antichi reperti ritrovati in tutta la zona è esposta al Museo Archeologico del Territorio di Populonia, che si trova a Piombino.
Gli scavi archeologici nella zona hanno inoltre portato alla luce numerosi impianti legati alla produzione mineraria.
A tal proposito, a pochi chilometri da Campiglia, si trova anche il Museo Archeominerario di Campiglia Marittima che mostra il mondo sotterraneo e l’evoluzione delle tecniche di ricerca ed estrazione di rame, piombo, argento e zinco in Val di Cornia.

Percorrendo la strada che costeggia il golfo di Baratti, si incontra sulla sinistra l’ingresso al Parco Archeologico di Populonia,un vero e proprio museo all’aperto affacciato sul mare.
All’interno del parco è possibile visitare la necropoli di San Cerbone-Casone, la necropoli delle Grotte e l’acropoli di Populonia.
Nel Centro di Archeologia Sperimentale “Davide Mancini”, situato nel cuore del parco dove si possono svolgere numerose attività, sperimentando le tecniche antiche: operatori esperti conducono i visitatori nell’esperienza manuale della fabbricazione di oggetti della vita quotidiana, dalla preistoria al periodo etrusco.
La maggior parte degli antichi reperti ritrovati in tutta la zona è esposta al Museo Archeologico del Territorio di Populonia, che si trova a Piombino.
Gli scavi archeologici nella zona hanno inoltre portato alla luce numerosi impianti legati alla produzione mineraria.
A tal proposito, a pochi chilometri da Campiglia, si trova anche il Museo Archeominerario di Campiglia Marittima che mostra il mondo sotterraneo e l’evoluzione delle tecniche di ricerca ed estrazione di rame, piombo, argento e zinco in Val di Cornia.

2.
Seconda Tappa
Piombino

Terminata la visita all’area archeologica ci spostiamo a Piombino per visitare il Museo Archeologico che raccoglie importanti reperti provenienti dal territorio.
Il materiale archeologico copre un arco temporale che va dalla preistoria all’epoca romana: di notevole importanza i numerosi e ricchi corredi funebri delle tombe di Populonia e alcuni reperti romani di straordinaria bellezza come l’anfora d’argento di Baratti, IV sec. d.C., con medaglioni raffiguranti miti pagani e il mosaico dei pesci.
Ricostruzioni in scala reale di paesaggi e di ambienti antichi, percorsi multimediali e musicali, video e allestimenti rendono la visita istruttiva e adatta a tutti.

Terminata la visita all’area archeologica ci spostiamo a Piombino per visitare il Museo Archeologico che raccoglie importanti reperti provenienti dal territorio.
Il materiale archeologico copre un arco temporale che va dalla preistoria all’epoca romana: di notevole importanza i numerosi e ricchi corredi funebri delle tombe di Populonia e alcuni reperti romani di straordinaria bellezza come l’anfora d’argento di Baratti, IV sec. d.C., con medaglioni raffiguranti miti pagani e il mosaico dei pesci.
Ricostruzioni in scala reale di paesaggi e di ambienti antichi, percorsi multimediali e musicali, video e allestimenti rendono la visita istruttiva e adatta a tutti.

3.
Terza Tappa
Cecina

Il viaggio prosegue in direzione Pisa: a Cecina, troviamo il Museo Civico Archeologico, che ha sede nella settecentesca Villa Guerrazzi, in località La Cinquantina.
Il percorso museale rappresenta una completa ed accurata esposizione della storia antica e dell’archeologia della Bassa Val di Cecina, dai remoti insediamenti su costa del paleolitico inferiore fino all’ultima fase delle grandi ville romane che con i loro fondi occupavano tutto il territorio circostante.
Il museo segue le tracce umane del territorio secondo un criterio cronologico e topografico che tiene conto del profondo legame che unisce la Bassa Val di Cecina alla città di Volterra.
A pochi chilometri da Cecina si trova anche il Parco archeologico della Villa romana di San Vincenzino che sorge un edificio romano costruito sul modello della villa urbana, con ambienti aperti su giardini ed aree porticate.

Il viaggio prosegue in direzione Pisa: a Cecina, troviamo il Museo Civico Archeologico, che ha sede nella settecentesca Villa Guerrazzi, in località La Cinquantina.
Il percorso museale rappresenta una completa ed accurata esposizione della storia antica e dell’archeologia della Bassa Val di Cecina, dai remoti insediamenti su costa del paleolitico inferiore fino all’ultima fase delle grandi ville romane che con i loro fondi occupavano tutto il territorio circostante.
Il museo segue le tracce umane del territorio secondo un criterio cronologico e topografico che tiene conto del profondo legame che unisce la Bassa Val di Cecina alla città di Volterra.
A pochi chilometri da Cecina si trova anche il Parco archeologico della Villa romana di San Vincenzino che sorge un edificio romano costruito sul modello della villa urbana, con ambienti aperti su giardini ed aree porticate.

4.
Quarta Tappa
Rosignano Marittimo

Ubicato nei locali di Palazzo Bombardieri, il Museo Archeologico Palazzo Bombardieri di Rosignano Marittimo ripercorre la storia antica del territorio che si estende dalle colline livornesi all’alta Val di Cecina.
Nel museo sono conservati corredi provenienti dalle necropoli, elementi architettonici e suppellettili, un tempo decorazioni delle residenze di lusso ubicate lungo la costa e nell’interno.

Ubicato nei locali di Palazzo Bombardieri, il Museo Archeologico Palazzo Bombardieri di Rosignano Marittimo ripercorre la storia antica del territorio che si estende dalle colline livornesi all’alta Val di Cecina.
Nel museo sono conservati corredi provenienti dalle necropoli, elementi architettonici e suppellettili, un tempo decorazioni delle residenze di lusso ubicate lungo la costa e nell’interno.

5.
Quinta Tappa
Castiglioncello

Merita una sosta anche Castiglioncello, la città sul mare immortalata nel celebre film Il Sorpasso, di Dino Risi. Qui si può visitare il Museo archeologico nazionale che, ubicato sul promontorio, presenta una vasta esposizione di reperti etruschi.

Merita una sosta anche Castiglioncello, la città sul mare immortalata nel celebre film Il Sorpasso, di Dino Risi. Qui si può visitare il Museo archeologico nazionale che, ubicato sul promontorio, presenta una vasta esposizione di reperti etruschi.

6.
Sesta Tappa
Pisa

Il viaggio alla scoperta degli Etruschi termina con il Museo delle Navi Antiche, un museo unico nel suo genere che - dopo oltre venti anni di studi e ricerche - espone sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C. e circa 8000 reperti.

Degno di nota è anche il tumulo del principe etrusco, collocato nell’area urbana di Pisa tra via San Jacopo e via Pietrasantina,  databile tra l’VIII e il VII sec a.C.
Il tumulo non è una vera e propria tomba ma un cenotafio - un monumento sepolcrale - per commemorare una persona sepolta in altro luogo: al suo interno sono stati rinvenuti i resti di un manufatto metallico di forma umana in sostituzione del defunto. 
Tra i reperti trovati nel cenotafio spicca un tridente in ferro che collega il defunto ad attività legate al mare e i frammenti di un altare in pietra demolito, secondo il rito funebre, a colpi di mazza. Nella stessa area sono state rinvenute numerose sepolture di epoca posteriore.

A pochi chilometri da Pisa, troviamo infine il Museo Archeologico di Peccioli che ospita i reperti rinvenuti all’interno del territorio, in particolar modo nel sito etrusco di Ortaglia e nell’Area Archeologica di Santa Mustiola in cui si conservano tracce di insediamenti di età romana, e longobarda.
Il sito di Ortaglia, vicino a Peccioli, ha restituito le tracce di un complesso santuariale, i cui resti di altissimo valore artistico lo collocano tra i centri più importanti del territorio tra il VI e il III secolo a.C.



Il viaggio alla scoperta degli Etruschi termina con il Museo delle Navi Antiche, un museo unico nel suo genere che - dopo oltre venti anni di studi e ricerche - espone sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C. e circa 8000 reperti.

Degno di nota è anche il tumulo del principe etrusco, collocato nell’area urbana di Pisa tra via San Jacopo e via Pietrasantina,  databile tra l’VIII e il VII sec a.C.
Il tumulo non è una vera e propria tomba ma un cenotafio - un monumento sepolcrale - per commemorare una persona sepolta in altro luogo: al suo interno sono stati rinvenuti i resti di un manufatto metallico di forma umana in sostituzione del defunto. 
Tra i reperti trovati nel cenotafio spicca un tridente in ferro che collega il defunto ad attività legate al mare e i frammenti di un altare in pietra demolito, secondo il rito funebre, a colpi di mazza. Nella stessa area sono state rinvenute numerose sepolture di epoca posteriore.

A pochi chilometri da Pisa, troviamo infine il Museo Archeologico di Peccioli che ospita i reperti rinvenuti all’interno del territorio, in particolar modo nel sito etrusco di Ortaglia e nell’Area Archeologica di Santa Mustiola in cui si conservano tracce di insediamenti di età romana, e longobarda.
Il sito di Ortaglia, vicino a Peccioli, ha restituito le tracce di un complesso santuariale, i cui resti di altissimo valore artistico lo collocano tra i centri più importanti del territorio tra il VI e il III secolo a.C.



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