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Montemurlo, Villa del Barone
Photo © Jacopo
Photo © Jacopo

Montemurlo

Tra le ville signorili e le colline più belle della Valle del Bisenzio

Montemurlo è una cittadina che si trova circa a metà strada tra Prato e Pistoia e che negli ultimi anni ha vissuto un certo sviluppo industriale e demografico. Ma è con le sue attrazioni, sia architettoniche che naturalistiche, sparse nel borgo e nelle vicinissime campagne, che Montemurlo saprà sorprendere il viaggiatore. Sono in molti infatti a ignorare l’esistenza di una tale concentrazione di piccoli tesori!

Il territorio nei dintorni di Montemurlo è inoltre ricco di ville e tenute di proprietà di famiglie mercantili fiorentine.
Le frazioni di Bagnolo e Oste, parte integrante e caratteristica del comune, sono anch’esse pronte a stupire con alcune interessanti testimonianze storico-artistiche.
Per gli amanti vi è infine la possibilità di esplorare l’Area naturale protetta del Monferrato, che si estende per intero all’interno del territorio comunale.

Cosa vedere a Montemurlo

Il centro del borgo è posto su di un suggestivo colle e domina in modo scenografico la sottostante vallata.
Sul punto più alto, immersa nel verde del suo parco secolare, sorge massiccia e austera, la bella Rocca di Montemurlo, del XIV secolo, il fulcro del sistema di fortificazioni del castello. La villa conserva, dai tempi della dominazione della famiglia Guidi, il volto della fortezza, con la mole dell'antica torre merlata, di cui si può ancora vedere la base nelle cantine della casa. La severità del complesso è accentuata dai nudi conci di pietra alberese con i quali è edificata. Possiamo ancora immaginare il ponte levatoio al posto dell'ampio scalone doppio che oggi lo sostituisce, disegnato questo da Giorgio Vasari e modificato nel corso dell'Ottocento, epoca nella quale la villa ha raggiunto l'aspetto attuale ad opera della famiglia Gherardi di Pistoia. 

Le sorti di Montemurlo furono stravolte dall'assedio della Rocca nel 1537, in seguito al quale il paese diviene stabile dominio mediceo, come il resto della Toscana, e la Rocca perde la sua funzione di presidio di confine per diventare la tranquilla residenza signorile che è tuttora.

Nella piazzetta del paese si trova la Pieve di San Giovanni Decollato. Le prime tracce della chiesa risalgono al 998, al tempo in cui Ottone III scese in Italia in occasione della sua incoronazione a imperatore; nella conferma dei possedimenti del vescovo Antonino di Pistoia si trova un’annotazione riguardante la pieve, originariamente di dimensioni assai ridotte. La pieve è proteta da un imponente campanile, che in origine era una torre di guardia, poi nella prima metà del Cinquecento fu trasformata e ingentilita nell'ambito di lavori di ampliamento e trasformazione.
Entrando in chiesa attraversiamo un loggiato seicentesco, sorretto da colonne in laterizio con capitelli di ispirazione ionica.
L’impianto è semplice, a navata unica con presbiterio e coro, tetto a capriate e quattro altari a edicola. 

Il centro del borgo è posto su di un suggestivo colle e domina in modo scenografico la sottostante vallata.
Sul punto più alto, immersa nel verde del suo parco secolare, sorge massiccia e austera, la bella Rocca di Montemurlo, del XIV secolo, il fulcro del sistema di fortificazioni del castello. La villa conserva, dai tempi della dominazione della famiglia Guidi, il volto della fortezza, con la mole dell'antica torre merlata, di cui si può ancora vedere la base nelle cantine della casa. La severità del complesso è accentuata dai nudi conci di pietra alberese con i quali è edificata. Possiamo ancora immaginare il ponte levatoio al posto dell'ampio scalone doppio che oggi lo sostituisce, disegnato questo da Giorgio Vasari e modificato nel corso dell'Ottocento, epoca nella quale la villa ha raggiunto l'aspetto attuale ad opera della famiglia Gherardi di Pistoia. 

Le sorti di Montemurlo furono stravolte dall'assedio della Rocca nel 1537, in seguito al quale il paese diviene stabile dominio mediceo, come il resto della Toscana, e la Rocca perde la sua funzione di presidio di confine per diventare la tranquilla residenza signorile che è tuttora.

Nella piazzetta del paese si trova la Pieve di San Giovanni Decollato. Le prime tracce della chiesa risalgono al 998, al tempo in cui Ottone III scese in Italia in occasione della sua incoronazione a imperatore; nella conferma dei possedimenti del vescovo Antonino di Pistoia si trova un’annotazione riguardante la pieve, originariamente di dimensioni assai ridotte. La pieve è proteta da un imponente campanile, che in origine era una torre di guardia, poi nella prima metà del Cinquecento fu trasformata e ingentilita nell'ambito di lavori di ampliamento e trasformazione.
Entrando in chiesa attraversiamo un loggiato seicentesco, sorretto da colonne in laterizio con capitelli di ispirazione ionica.
L’impianto è semplice, a navata unica con presbiterio e coro, tetto a capriate e quattro altari a edicola. 

Nei dintorni

Sono poi certamente degne di nota le splendide ville disseminate sul territorio comunale e appartenute alle più abbienti famiglie fiorentine. Tra queste meritano una menzione Villa Pazzi al Parugiano, Villa Strozzi e la Villa del Barone

L’Area Naturale Protetta di Interesse Locale del Monteferrato comprende tre gruppi di rilievi - a nord il Monte Javello, che raggiunge i 931 metri e le Cavallaie (977 metri), ad ovest il Poggio di Becco( 504 metri) e ad est il Monte delle Coste (518 metri). Queste alture formano un anfiteatro naturale al centro del quale, spostato verso sud, si erge la struttura del Monteferrato, elemento che caratterizza sia fisicamente che simbolicamente tutta l'area.
Il patrimonio faunistico del Monteferrato è di notevole pregio, in quanto comprende specie di uccelli e mammiferi ormai rari o scomparsi in altri territori. Tra i mammiferi sono presenti molte specie di ungulati, come  il cervo, il capriolo, il daino, e il cinghiale, mentri fra gli insettivori sono degni di nota il toporagno e una particolare specie di pipistrello, l’orecchione.

Sono poi certamente degne di nota le splendide ville disseminate sul territorio comunale e appartenute alle più abbienti famiglie fiorentine. Tra queste meritano una menzione Villa Pazzi al Parugiano, Villa Strozzi e la Villa del Barone

L’Area Naturale Protetta di Interesse Locale del Monteferrato comprende tre gruppi di rilievi - a nord il Monte Javello, che raggiunge i 931 metri e le Cavallaie (977 metri), ad ovest il Poggio di Becco( 504 metri) e ad est il Monte delle Coste (518 metri). Queste alture formano un anfiteatro naturale al centro del quale, spostato verso sud, si erge la struttura del Monteferrato, elemento che caratterizza sia fisicamente che simbolicamente tutta l'area.
Il patrimonio faunistico del Monteferrato è di notevole pregio, in quanto comprende specie di uccelli e mammiferi ormai rari o scomparsi in altri territori. Tra i mammiferi sono presenti molte specie di ungulati, come  il cervo, il capriolo, il daino, e il cinghiale, mentri fra gli insettivori sono degni di nota il toporagno e una particolare specie di pipistrello, l’orecchione.

Eventi

A novembre, la terza domenica, Montemurlo ospita nella Rocca la Festa dell’Olio, allo scopo di raccogliere fondi per il recupero e la conservazione della Rocca stessa. La festa è dedicata a uno dei prodotti tipici del territorio e alle tradizioni ad esso collegate.

Altro evento ricorrente è il Corteggio Storico che si svolge a Montemurlo l’ultima domenica di giugno, a ricordo della famosa battaglia del 1537.

A novembre, la terza domenica, Montemurlo ospita nella Rocca la Festa dell’Olio, allo scopo di raccogliere fondi per il recupero e la conservazione della Rocca stessa. La festa è dedicata a uno dei prodotti tipici del territorio e alle tradizioni ad esso collegate.

Altro evento ricorrente è il Corteggio Storico che si svolge a Montemurlo l’ultima domenica di giugno, a ricordo della famosa battaglia del 1537.

Prodotti tipici

A Montemurlo si possono trovare tutti i prodotti tipici dell’Area Pratese, valorizzati e celebrati anche dalla Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi: vini DOC e DOCG, ma anche olio, biscotti di Prato e altri prodotti da forno, liquori, miele, confetture, sottoli e sottaceti, carni ed insaccati di Cinto Toscano DOP e Calvanina.

A Montemurlo si possono trovare tutti i prodotti tipici dell’Area Pratese, valorizzati e celebrati anche dalla Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi: vini DOC e DOCG, ma anche olio, biscotti di Prato e altri prodotti da forno, liquori, miele, confetture, sottoli e sottaceti, carni ed insaccati di Cinto Toscano DOP e Calvanina.

Area Pratese