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Beato Angelico, Annunciazione, Museo Basilica Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno

Sulle tracce del Beato Angelico

Un viaggio nella delicata pittura rinascimentale tra Valdarno e Valdichiana

Cosa hanno in comune i borghi toscani di San Giovanni Valdarno e Cortona?
Entrambi conservano tracce dell'attività artistica di un grande pittore fiorentino del Rinascimento: Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro, universalmente conosciuto come Beato Angelico.
 
A San Giovanni Valdarno nel piccolo Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, museo di arte sacra ospitato nei locali adiacenti la Basilica, è conservato un capolavoro di Beato Angelico e dell'arte rinascimentale in generale: l'Annunciazione, una delle tre realizzate dell'artista su tavola e una delle sue opere più delicate. Realizzata intorno al 1440, proviene dal convento francescano di Montecarlo, a pochi chilometri di distanza da Sn Giovanni.

La scena si svolge in una loggia ornata in stile rinascimentale. Rispetto ad altri dipinti dell'epoca con il medesimo soggetto, qui la Vergine Maria è mostrata come completamente impavida, aperta e accogliente. Tra i dettagli da notare: il giardino dietro gli archi sul lato sinistro, simbolo della purezza di Maria, e la collina sullo sfondo, con l'espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden. Oltre a questi momenti biblici, nei pannelli inferiori sono rappresentate cinque scene chiave della vita di Maria.

Annunciazione di Beato Angelico, Cortona
Annunciazione di Beato Angelico, Cortona - Credit: Sailko

Cortona è una città che conserva tracce imponenti del periodo etrusco, come i resti della cinta muraria databili al V secolo a.C., mentre del periodo medievale sono ancora visibili chiese come San Francesco e San Domenico, o palazzi come quello Comunale e Palazzo Casali.

In questa città la presenza dell'artista fiorentino si rivela nel Museo Diocesano.
Nella grande sala, una volta Battistero dell'ex chiesa del Gesù, sono presenti due opere del Beato Angelico - l'Annunciazione e una Madonna con Bambino e quattro santi - entrambe dipinte in origine per la chiesa di San Domenico. Le due tavole, insieme ad un affresco che l'artista aveva dipinto per la lunetta della porta d'ingresso della chiesa, furono realizzate tra il 1434-38, qualche anno dopo la tavola di San Giovanni, durante la permanenza del pittore nel convento domenicano di Cortona (Beato Angelico vi soggiornò fino al 1438).
Se per la prima Annunciazione l'artista sembra essere legato più a Masolino, per l'Annunciazione di Cortona si rileva  l'insegnamento di Masaccio.

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