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Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi
Photo © uffizi.it
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I Medici: gente del Mugello - Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi

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Quattro preziose opere riportano i Granduchi di Toscana in Mugello

La nuova edizione di “Terre degli Uffizi”, il progetto di valorizzazione del patrimonio artistico di tutta la Toscana, porta quattro preziosi ritratti di famiglia dei primi due granduchi di Toscana, provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, nelle sale nobili del Palazzo dei Vicari di Scarperia.

La mostra "I Medici: gente del Mugello - Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi" (19 maggio - 2 giugno 2024) vuole evocare la lunga e diffusa presenza medicea nelle campagne e nei paesi del Mugello, terra di origine leggendaria della Casata

Ai primi acquisti (1260-64) di Averardo de' Medici seguirono quelli di Giovanni di Bicci che comprendevano la dimora signorile del Trebbio e, nel 1443, le proprietà si allargarono fino all'acquisizione di Cafaggiolo. La trasformazione di Trebbio e Cafaggiolo in "ville di delizia" affidata da Cosimo il Vecchio all'architetto Michelozzo di Bartolomeo, sta a confermare gli interessi economici della famiglia e la immancabile passione per la caccia esercitata nell'ampia area boschiva che univa le due dimore. 
Prima di divenire duca di Firenze, Cosimo de' Medici aveva passato gli anni dell'adolescenza nel castello-villa del Trebbio e, nei primi tempi del ducato, la presenza nei mesi estivi del principe e della moglie Eleonora di Toledo era frequente e si alternava fra questa villa e Cafaggiolo. Con Francesco I l'attenzione granducale si sposta a Pratolino, in un'area montuosa e impervia acquistata nel 1568 per erigervi la villa omonima con il giardino di meraviglie inventato da Bernardo Buontalenti per ospitare il principe, l'amata Bianca Cappello e i molti ospiti illustri. 

Dei quattro ritratti dei nobili consorti presenti nella Mostra di Scarperia, quello di Bianca Cappello rappresenta un graditissimo ritorno in Mugello trattandosi del ritratto affrescato proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Olmi di Borgo San Lorenzo, staccato nel 1871 per essere consegnato alle gallerie fiorentine.