
La mostra “Sognando i corsari”, allestita nel Museo della Città di Livorno, racconta il legame della città dei 4 Mori con il suo mare, nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Una relazione indissolubile esplorata attraverso un secolo di fotografi e di fotografie: stabilimenti balneari e bagnanti, mareggiate, vari di navi, palombari e altri mestieri di mare, negli scatti di fotografi livornesi e non solo.
A partire dal dagherrotipo della Dogana D'Acqua attribuito ad Aristide Castelli del 1845 ca., Livorno accoglie precocemente l’invenzione della fotografia: già nel 1843, a soli 4 anni dalla scoperta del dagherrotipo, Giuseppe Marzocchini aprì proprio a Livorno il primo studio fotografico in Toscana.
In mostra opere di fotografi come Bettini e Miniati, professionisti della fotografia, e pronti ad incantare tuti coloro che ammireranno le loro immagini per la prima volta.
Sorprendenti le diapositive colorate a mano dallo scienziato fiorentino Giorgio Roster nei suoi soggiorni all'isola d'Elba nella seconda metà dell’Ottocento.
E il bambino immortalato di spalle, su una spalletta della Terrazza Mascagni, nello scatto di Michele Vestrini (1958), starà ammirando la nave Vespucci navigare a vele spiegate… o starà “Sognando i corsari”?
Gli Archivi Alinari sono uno dei giacimenti fotografici più grandi e antichi al mondo, con un patrimonio di cinque milioni di pezzi, numerosi dei quali unici, databili dal 1841 ai nostri giorni, raccolti in centinaia tra archivi e collezioni di grande rilevanza per la storia della fotografia, non solo italiana. Un archivio diventato pubblico alla fine del 2019, grazie all’acquisto della Regione Toscana, che ne ha così garantito la conservazione e l’accessibilità.
Informazioni:
La mostra è promossa e organizzata dal Comune di Livorno, e curata da Fondazione Alinari per la Fotografia, con il patrocinio della Regione Toscana insieme al Comune di Livorno. Curatrice Rita Scartoni di Alinari, Catalogo Sillabe.