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Riserva Naturale Le Bandite di Scarlino

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Elementi naturalistici

Un'area protetta che è una ricca distesa di macchia mediterranea, dalla collina alla spiaggia

La Riserva Naturale delle Bandite raggiunge quasi 9000 ettari di profumata e rigogliosa macchia mediterranea. Il territorio dell’area protetta tocca i Comuni di Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano e Scarlino, includendo la zona che raggiunge la collina – con il Monte d’Alma – e quella che raggiunge il mare. Nota anche semplicemente come le Bandite di Scarlino, dal comune capofila che la ospita per la sua parte più ampia, deve questo curioso nome da dei frequenti bandi che venivano indetti, in passato, per vendere porzioni di bosco.

Questo spazio è stato, in tempi antichissimi, scelto dall’uomo anche per insediamenti. A testimoniarlo ci sono ritrovamenti che fanno intendere che fosse abitata e utilizzata per la caccia e la raccolta già in epoca preistorica. Il periodo etrusco, invece, si manifesta in un importante sito archeologico – la necropoli di Poggio Tondo – tra i più interessanti della zona.

Cala Violina dall'alto
Cala Violina dall'alto - Credit: Assianir

Attualmente la riserva presenta una fitta rete di sentieri che permette di esplorarla in tutto rispetto della natura. Questi percorsi sono molto amati specialmente da chi corre in sella alla MTB, ma sono piacevoli da percorrere anche a piedi e a cavallo, godendo di spettacolari viste, specialmente una volta che si raggiunge con lo sguardo il mare.

Delle Bandite, infatti, fa parte anche l’Area Naturale Protette delle Costiere di Scarlino, insieme a un’oasi faunistica, rifugio per numerose animali come anatre, germani e upupe. Qui si incontrano alcune tra le più belle spiagge della Toscana, raggiungibili solamente camminando, ma con acque cristalline e scorci che ne fanno una meta speciale. Tra queste non si possono non menzionare Cala Francese, Cala Martina – legata a Giuseppe Garibaldi –, e l’incantevole Cala Violina, una baia sabbiosa conosciuta per il suono che produce passeggiandoci sopra, da cui il nome poetico che ne deriva.