Skip to content
Castello di Lusuolo
Photo © Sigeric SC
Photo © Sigeric SC

Castello di Lusuolo

castle
Edifici storici

Da baluardo difensivo medievale dei Malaspina a signorile dimora fiorentina

Con lo sguardo rivolto all’importante guado del fiume Magra, nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta e dell’ospitale che offriva ricovero ai pellegrini e ai viaggiatori lungo la Via Francigena in Lunigiana, si erge imponente su uno sperone roccioso il Castello di Lusuolo, posto anticamente a difesa e controllo del borgo e del fondovalle della Lunigiana.

Oggi il castello è uno dei numerosi baluardi visitabili e aperti al pubblico, nonché sede del Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana.

Scoprite tutte le date di apertura 2024.

Il borgo fortificato

Castello di Lusuolo
Castello di Lusuolo - Credit: Sigeric SC

Il borgo di Lusuolo è un tipico esempio di insediamento sviluppato lungo un’unica via che segue il dorso del colle, il cui punto più alto è dominato dal castello. Il nucleo abitato ha una forma rettangolare, le cui estremità, unici accessi al borgo, sono protetti da possenti cortine murarie.

Della chiesa del borgo si hanno notizie fin dal 1187, ricordata nelle carte del Capitolo di Luni e nel privilegio di Gregorio VIII come dipendenza della vicina Pieve di Vico, oggi Pieve di San Martino di Castevoli.

Il castello

Castello di Lusuolo
Castello di Lusuolo - Credit: Sigeric SC

Appartenuto in origine al feudo di Corrado l’Antico Marchese di Mulazzo, il castello diviene autonomo e residenza marchionale grazie ad Azzone Malaspina: è a questo periodo che risalgono le strutture più antiche della fortificazione.

Intorno alla metà del XV secolo, viene parzialmente demolito dai Campofregoso e nel secolo successivo, a causa delle rivalità tra Firenze, Genova e Milano per il controllo della Lunigiana, viene ceduto dai Malaspina al Granducato di Toscana. Questo momento dà inizio ad un importante opera di ampliamento a livello strutturale: da castello medievale, la dimora viene trasformata in una vera e propria residenza, accompagnata da un'azione di consolidamento e aggiornamento delle strutture difensive.

In seguito, dopo l’annessione di Pontremoli al Granducato di Toscana a fine Seicento, Lusuolo perde la propria funzione strategica e viene progressivamente smantellato e smilitarizzato. Nel Novecento viene acquistato dalla famiglia Porrini che, a seguito dei danni causati dal terremoto del 1920, lo cede allo Stato.

Tuttavia, grazie ai lavori di restauro e di ristrutturazione iniziati alla fine del secolo scorso, sono stati riportati alla luce gli splendori del maestoso Castello che ricordano il suo importante passato: le sale interne, la cucina dal grande camino e forno, le scuderie a cielo aperto, la cappella dei soldati, gli alloggi dei bombardieri e il piano nobile con le camere da letto dei Marchesi.

Inoltre, dalla grande terrazza e dal camminamento di ronda è possibile ammirare il suggestivo panorama circostante, con lo sguardo che spazia dal crinale appenninico al fondovalle.

Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana

Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana
Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana - Credit: Sigeric SC

Dal 2004, alcune sale del castello ospitano il Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana che attraverso fotografie, documenti e cimeli, racconta le storie di chi ebbe la necessità di partire “per terre assai lontane” alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita migliori.

Le fotografie ricordano la difficile condizione dei migranti, ma anche il successo di chi ha avuto fortuna nel nuovo continente: sono un esempio i librai di Montereggio, le cui case editrici e librerie sono ancora operative negli Stati Uniti d’America e in Argentina.