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Borgo di Mensano
Photo © Sailko
Photo © Sailko

Mensano

Un borgo medievale a forma di mezzaluna, che si affaccia sulla Val di Cecina e sulle Colline Metallifere

Mensano è una frazione di Casole d’Elsa che sorge in posizione panoramica tra le campagne dell’alta Val di Cecina e i rilievi boscosi delle Colline Metallifere. Il borgo è caratterizzato da vicoli suggestivi immersi nel silenzio. Le sue origini si fanno risalire all’Alto Medioevo, grazie ad un documento del X secolo che faceva riferimento ad una chiesa andata perduta.
Nel XIII secolo Mensano fu una meta prediletta di numerose famiglie nobili senesi, ma nel secolo successivo il centro abitato fu oggetto delle contese tra Firenze e Sienapassato in mano ai fiorentini, Mensano tornò sotto il dominio dei senesi in seguito alla Battaglia di Montapertilo scontro sanguinoso ricordato anche nella Divina Commedia. Durante il XVI secolo, infine, la frazione si sottomise alla famiglia De’ Medici, passando definitivamente sotto il controllo del Ducato.

Fin dalle sue origini Mensano si è sviluppato con una conformazione semicilindrica, probabilmente per accompagnare le pendenze scoscese del terreno; la via principale collegava, e collega tuttora, il fulcro religioso del centro al complesso civile. Ad una delle estremità di Mensano hanno sede due palazzi storici, probabilmente risalenti al XIII secolo, mentre all’altro capo del borgo si trova la Pieve di San Giovanni Battista, edificio principale dell’intero complesso abitato. Di interesse storico è anche l’Oratorio di San Biagio, un’antica chiesa altomedievale in pietra.

La Pieve di San Giovanni Battista

I primi documenti che attestano l’esistenza della Pieve di San Giovanni Battista risalgono alla seconda metà del X secolo, mentre una bolla papale del XII secolo ne conferma lo status di pieve e la sua appartenenza al vescovado di Volterra.

La chiesa si presenta in stile romanico pisano, riportato al suo aspetto originale grazie ai restauri effettuati nel secolo scorso. 
L’utilizzo di pietre in marmo e arenaria per le mura esterne donano all’edificio un leggero effetto di bicromia; la facciata, semplice e sobria, è decorata da due semicolonne che incorniciano il portale, e da una lunetta che lo sormonta, anch’essa bicroma. Sulla parete orientale è presente un secondo portone, che rispetto a quello principale mostra più decorazioni nelle semicolonne e nei capitelli. Il campanile, a vela, risale al XVII secolo.

I primi documenti che attestano l’esistenza della Pieve di San Giovanni Battista risalgono alla seconda metà del X secolo, mentre una bolla papale del XII secolo ne conferma lo status di pieve e la sua appartenenza al vescovado di Volterra.

La chiesa si presenta in stile romanico pisano, riportato al suo aspetto originale grazie ai restauri effettuati nel secolo scorso. 
L’utilizzo di pietre in marmo e arenaria per le mura esterne donano all’edificio un leggero effetto di bicromia; la facciata, semplice e sobria, è decorata da due semicolonne che incorniciano il portale, e da una lunetta che lo sormonta, anch’essa bicroma. Sulla parete orientale è presente un secondo portone, che rispetto a quello principale mostra più decorazioni nelle semicolonne e nei capitelli. Il campanile, a vela, risale al XVII secolo.

Interno della Pieve di San Giovanni Battista a Mensano
Interno della Pieve di San Giovanni Battista a Mensano - Credit: Federico Merlini

All’interno, la Pieve di San Giovanni Battista si mostra con un impianto basilicale a tre navate, ciascuna culminante in un'abside; di questi, solo quello centrale è visibile dall’esterno. 
Le navate sono suddivise in cinque campate totali, l’ultima delle quali concorre a formare il presbiterio, e sono percorse da due file di colonne monolitiche che, assottigliandosi verso l’alto, conferiscono un effetto slanciato. I capitelli che sormontano le colonne sono forse l’elemento di maggior pregio della chiesa: di fattura magistrale e intagliati con motivi diversi, sono attribuiti a Bonamico, maestro pisano che ha lasciato la sua impronta anche nella vicina Pieve di San Giovanni Battista a Pievescola. I semicapitelli che incorniciano l’abside mostrano invece i segni dello stile volterrano, simile a quello che si può ammirare nel Duomo di San Gimignano e nella Pieve di Santa Maria Assunta a Chianni.

Tra le opere d’arte conservate nella chiesa sono da citare alcuni affreschi del XVI secolo: uno di questi ritrae una Santa che giace in un sepolcro, ed è attribuito alla scuola di Ambrogio Lorenzetti. Interessanti sono anche il fonte battesimale in pietra, in stile romanico, e l’acquasantiera, modellata a forma di galeone e risalente al XVII secolo.

Valdelsa Valdicecina