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Museo Gasparri
Photo © C. D'Aliasi
Photo © C. D'Aliasi

Museo Etrusco Gasparri di Populonia

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Musei

Interessanti reperti ci illustrano la storia della città etrusca affacciata sul mare

È il 1943 quando viene inaugurata, per volontà della famiglia Gasparri (proprietaria dei terreni di Baratti e Populonia), la più antica istituzione museale nella Val di Cornia: si tratta del Museo etrusco di Populonia, un gioiello affacciato sul Golfo di Baratti i cui importanti reperti archeologici ricostruiscono la storia antica del territorio.

Il primo nucleo della collezione si formò nella prima metà del Novecento con la scoperta delle necropoli presenti nell’area di Populonia, ampliandosi ulteriormente negli anni Cinquanta e Sessanta. In esposizione, si possono ammirare reperti provenienti dai corredi funerari, oltre ad altri oggetti rinvenuti in mare.

Bassorilievo della palmetta, simbolo del museo
Bassorilievo della palmetta, simbolo del museo - Credit: I.sartori

Le vetrine del museo ospitano numerosi resti, tra cui vasellame, oggetti di ornamento personale, contenitori in bronzo e in piombo, ceramiche, sarcofagi, cippi funerari: i materiali appartenenti al quotidiano della Populonia etrusca permettono al visitatore di ripercorrere la sua storia. La “Sala del Mare”, grazie alle anfore e alle ancore recuperate in queste acque, fa inoltre emergere lo stretto legame dell’antica città con il Mediterraneo e la rilevanza dei commerci marittimi.

Cattura l’attenzione, all’inizio del percorso, un dolio romano (grande vaso in terracotta) del I secolo d.C.. Ritrovato sul fondale marino a est di Piombino, vanta ben sei metri di circonferenza e quasi due metri di altezza ed era destinato allo stoccaggio degli alimenti.

Significativa anche la palmetta, divenuta simbolo del museo. Si tratta di un bassorilievo parte di una stele funeraria della necropoli di Poggio della Porcareccia, il cui interessante stile decorativo, di chiara ispirazione greca, testimonia l’influenza dell’arte ellenica nel mondo etrusco.

Museo etrusco Gasparri
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